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Roberto Cazzaniga, pallavolista truffato da una finta fidanzata per 13 anni: chiesti due rinvii a giudizio

La Procura di Cagliari ha chiesto due rinvii a giudizio per la presunta truffa amorosa ai danni di Roberto Cazzaniga: il pallavolista in 13 anni ha versato oltre 700mila euro a una donna con cui intratteneva unicamente un rapporto telefonico, ma che era convinto fosse la sua fidanzata. I due non si erano mai incontrati perché la donna raccontava di essere malata.
A cura di Francesca Del Boca
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La Procura di Cagliari ha chiesto due rinvii a giudizio per la presunta truffa amorosa ai danni di Roberto Cazzaniga: il pallavolista, in 13 anni, ha versato oltre 700mila euro a una donna con cui intratteneva unicamente un rapporto telefonico, ma che era convinto fosse la sua fidanzata. Si tratta di Valeria Satta, la 39enne di Capoterra (Cagliari), ritenuta la donna dietro la finta storia d'amore telematica, e la 33enne di Bernareggio (Monza e Brianza) amica di Cazzaniga accusata di averlo messo in contatto con lei, Manuela Passero.

Nei confronti delle due donne, attese per l'udienza preliminare nel mese di settembre, è già stato eseguito un sequestro preventivo di circa 75mila euro in relazione al solo periodo compreso tra il 2016 e il 2021, dal momento che le altre accuse sono già cadute in prescrizione.

Roberto Cazzaniga e la sedicente "Maya", che utilizzava fotografie della supermodella brasiliana Alessandra Ambrosio
Roberto Cazzaniga e la sedicente "Maya", che utilizzava fotografie della supermodella brasiliana Alessandra Ambrosio

La truffa amorosa ai danni di Roberto Cazzaniga

I due "fidanzati", in realtà, in 13 anni non si erano mai incontrati. La donna, che si faceva chiamare "Maya" e aveva fatto credere di avere le fattezze della supermodella brasiliana Alessandra Ambrosio, raccontava a Cazzaniga di essere molto malata, e di non potersi spostare dall'estero. Le stesse bugie che la spingevano a chiedere continuamente soldi per cure mediche, problemi burocratici con conti correnti di Paesi stranieri, problemi con l'eredità dei nonni o semplici pegni d'amore, come il regalo di una macchina. Un complessa tela di menzogne venuta allo scoperto solo grazie all'intervento dei compagni di squadra di Roberto Cazzaniga, che hanno contattato il programma Le Iene e svelato così un inganno lungo più di un decennio.

Un inganno lungo 13 anni: "Oggi mi sono risvegliato"

Sotto accusa circa 1.400 transazioni tra versamenti, bonifici, ricariche di carte prepagate a partire dal 2008. "È come se mi fossi risvegliato da un coma", le parole dello stesso Cazzaniga. "Abbiamo fatto sesso telefonico per anni, la chiamavo sempre amore. Lei mai, dovevo esortarla io", aveva raccontato. "Lei diceva che doveva attaccarsi a delle macchine perché soffriva al cuore. Le davo soldi perché doveva fare la spesa, mi mandava la lista. Anche medicinali, o tasse da pagare per ottenere dei lavori". Richieste di denaro pressanti, nonostante avesse dichiarato al finto fidanzato di fare la modella (e inviato come prova anche fotografie di finti backstage).

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"Mi raccontava mille scuse per non vedersi", sempre lo sfogo del pallavolista truffato. "Eppure di quella voce, telefonata dopo telefonata, mi sono innamorato lo stesso come una pera cotta. Contatti solo al cellulare, quasi quotidiani. Chiamate prima che io andassi agli allenamenti o la sera prima di dormire". La domanda, in fondo, resta la stessa. "Come ho fatto a elargirle tutti quei soldi? Neanche lo so con certezza, mille euro qui, altri duemila là… Alla fine siamo arrivati a un totale di 700mila. Ora che quest'incubo è finito ho realizzato di aver perso tre lustri di vita".

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