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Rischio frana sul lago d’Iseo, il sindaco di Tavernola chiede al premier Draghi lo stato d’emergenza

Il sindaco di Tavernola, uno dei paesi che più di tutti rischia di essere travolto dalla frana che da giorni minaccia la zona del lago d’Iseo, ha scritto al premier Mario Draghi per chiedere lo stato di emergenza. Il rischio qui è che lo spostamento della montagna provochi lo staccamento di oltre un milione e mezzo di metri cubi di roccia. Nel piano presentato dalla protezione civile c’è anche l’evacuazione di 470 persone.
A cura di Giorgia Venturini
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Continua a far preoccupare il rischio frana e tsunami sul lago d'Iseo. Tanto che il sindaco di Tavernola Ioris Pezzotti, uno dei paesi che più di tutti rischia di essere travolto dalla frana, ha fatto sapere ai suoi cittadini di aver scritto al premier Mario Draghi e al ministro per la Transizione Ecologica per chiedere lo stato di emergenza il prima possibile. Perché in questa zona non si parla di una frana qualsiasi: lo spostamento della montagna potrebbe provocare lo staccamento di oltre un milione e mezzo di metri cubi di roccia. Un rischio che da settimane tiene con il fiato sospeso gli abitanti di Tavernola Bergamasca, Vigolo e Parzanica.

Il piano della protezione civile prevede l'evacuazione di 470 persone

Seppur la frana negli ultimi giorni ha rallentato la sua discesa sul lago, la zona non può dirsi fuori pericolo. Anzi, in qualsiasi caso "non è pensabile tornare alla normalità prima che il problema venga risolto – spiega il primo cittadino su Prima Bergamo – ho chiesto che venga dichiarato lo stato di emergenza e ci vengano date risorse economiche e professionali adeguate". Amministrazioni ed esperti si stanno organizzando: per loro sarebbe necessario l'intervento delle forze dell'ordine e dell'esercito per poter chiudere il prima possibile la strada in caso di disastro. Nel piano presentato dalla protezione civile invece sarebbero 470 le persone coinvolte nell'evacuazione: tutte famiglie che vivono sul Lago d'Iseo e per cui è stato chiesto il raggruppamento nel campo sportivo di Cambianica. Ad avvisarle in caso di un imminente pericolo saranno le sirene e le campane della chiesa. E ancora: i cittadini a rischio hanno già ricevuto le istruzioni scritte su cosa fare in caso di pericolo.

250mila euro da Regione Lombardia per i lavori di messa in sicurezza

Intanto Regione Lombardia ha stanziato 250mila euro per i lavori necessari per la messa in sicurezza dei paesi coinvolti. Fondi che saranno così suddivisi: 100mila euro sono stati destinati all'attività di monitoraggio eseguita dai consulenti dei vari comuni e dagli esperti dell'Università di Milano Bicocca. Altri 100mila euro invece sono stati affidata alla Comunità Montana Laghi Bergamaschi per mettere in sicurezza una strada che collega il comune di Parzanica, isolato ormai da una decina di giorni. Infine 50mila euro serviranno per alla Comunità Montana del Sebino Bresciano e quella dei Laghi Bergamaschi e all'università di Brescia per mettere nero su bianco un piano di emergenza che studi gli effetti di un possibile tsunami.

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