Rischia lo sfratto con i suoi bimbi: “Ho due lauree italiane, ma non trovo lavoro per le mie origini”

Karim (nome di fantasia) è un 35enne di origini straniere, con due lauree in Italia, ma pur essendo biologo nutrizionista, non riesce a trovare un lavoro stabile, anche, racconta a Fanpage.it, a causa delle sue origini. Oggi rischia lo sfratto con due bimbi piccoli.
A cura di Chiara Daffini
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35 anni, una doppia laurea sanitaria conseguita in Italia, ma senza lavoro
35 anni, una doppia laurea sanitaria conseguita in Italia, ma senza lavoro

È soprattutto a tutela dei suoi figli che Karim (nome di fantasia) vuole mantenere l'anonimato. Lo incontriamo a Milano nell'appartamento in cui – per ora – vive insieme alla moglie e ai loro due bambini. Ci parla poco prima dell'arrivo dell'ufficiale giudiziario che, in tarda mattinata, concederà alla famiglia una proroga dello sfratto fino al 16 aprile. Nel frattempo Karim, riconosciuto "moroso incolpevole" dal Comune di Milano, è in attesa di un alloggio Sat di emergenza.

Cosa ti ha portato a Milano?

"Sono qui dal 2016, prima vivevo in un'altra città, mi sono spostato per prendere la laurea magistrale alla Statale. Ai tempi lavoravo la notte e andavo all'università di giorno, nel pomeriggio ero a studiare in aula studio. Così ho conseguito due lauree in ambito sicurezza alimentare e alimentazione-nutrizione umana".

Sei riuscito a trovare un lavoro?

"Mando tantissimi curriculum ma o non rispondono o mi offrono contratti precari, senza nessuna garanzia, quelli a chiamata".

Per quale motivo, secondo te?

"Alcuni, secondo le risposte che io ricevo, non mi prendono perché ho un accento straniero, visto che di origine non sono italiano, anche se ho studiato sempre in scuole e università italiane. Poi magari per la mia età, 35 anni: per il mercato sono considerato vecchio. Eppure sto continuando a pagare l'albo, anche se di diritti ne vedo pochi: per ora devo solamente pagare, però non si può pagare tutto senza avere delle entrate serie".

Sei in difficoltà?

"Con una famiglia, con due bambini, un contratto a chiamata non basta per vivere nella nostra città. Senza contratto indeterminato nessuno ti dà né mutuo né casa in affitto, rimani sempre a sbattere la testa contro un muro. Fino al Covid si faceva fatica, però almeno, anche se a malapena, si arrivava a fine mese. Ho ottenuto questa casa perché c'era un'azienda che ha fatto un contratto di collaborazione con la promessa mantenerlo, mentre io davo al proprietario la cauzione, due-tre mesi di anticipo. Sono riuscito a pagare, perché avevo i soldi di qualche mese di lavoro con questa azienda".

E poi cos'è?

"Dopo l'azienda non ha mantenuto la collaborazione, ha diminuito i dipendenti e non si è più impegnata con l'accordo. Da lì ho iniziato a pagare un po’ meno rispetto alla quota dell'affitto, concordandolo col proprietario. Mi sono indirizzato in un altro ramo di lavoro, quello che trovavo, insomma, ha fatto l'operaio. Ma dopo sei mesi non mi hanno più pagato, quindi mi sono trovato di nuovo in difficoltà a pagare l'affitto, anche se ho continuato a pagare una cifra ridotta. Ho trovato un lavoro a chiamata per un'altra azienda, sempre nell'ambito delle costruzioni. Facevo fatture o ritenute, a seconda dell'importo, ma non mi hanno pagato. Nel primo caso con i sindacati, sono riuscito ad avere l'avvocato il giudice mi ha dato ragione, ma dal 2022 sto ancora aspettando quello che mi spetta. Invece per la seconda azienda avrei dovuto prendere un avvocato privato e non avevo i soldi per pagarlo".

Quando è arrivato lo sfratto?

"Lo sfratto mi è arrivato dopo sei mesi che non mi pagavano. Lì il proprietario ha iniziato a mandarmi lettere tramite avvocato e il Comune mi ha riconosciuto la morosità incolpevole, ma l'appartamento lo devo lasciare, anche perché, non avendo il nido per il secondo bambino né parenti o nonni e non potendomi permettere la babysitter, mia moglie non può lavorare".

I bambini come stanno?

"Il più grande è molto intelligente, non gli ho spiegato niente, non voglio che sia traumatico per lui. Nella memoria dei bambini a questa età rimane tutto e non mi va che questa vicenda gli causi qualsiasi problema a livello psicologico o si senta in difetto. Già lui ha un po’ di patologie che da quattro-cinque anni stiamo seguendo senza per ora risultati positivi. Il piccolo ha solo due anni".

Che cosa sogni?

"Il mio desiderio è lavorare per il sogno per cui ho studiato: essere utile per la società dove sono cresciuto e ho studiato, sono riconoscente alle università dove ho imparato e vorrei aiutare la gente in mezzo a cui vivo, visto che le mie lauree sono sanitarie".

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