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Rinuncia alle cure per far nascere la figlia e muore, il compagno di Deborah Vanini: “Abbiamo pianto notti intere”

“Abbiamo passato notti a piangere. Aveva paura. Ma non ha mai avuto un dubbio sulla sua scelta. Io ho avuto dubbi, lei mai”: a raccontarlo è stato Massimo Chinaglia, il marito di Deborah Vanini che ha deciso di rinunciare alle cure per un tumore per portare a termine la sua gravidanza.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di ieri, mercoledì 27 novembre, è stato celebrato il funerale di Deborah Vanini, la donna che è morta a 38 anni a causa di un tumore al quarto stadio. La 38enne ha scoperto la malattia nello stesso giorno in cui ha saputo di essere incinta. Ha scelto di rinunciare alle cure per portare a termine la gravidanza. Due mesi fa è nata la sua bimba.

In questo percorso è stata affiancata dal personale medico dell'ospedale Niguarda di Milano. Vicini a lei, anche gli amici, i parenti e il compagno Massimo Chinaglia nonché padre della bimba. "Abbiamo passato notti a piangere. Aveva paura. Ma non ha mai avuto un dubbio sulla sua scelta. Io ho avuto dubbi, lei mai", ha raccontato l'uomo al quotidiano Il Corriere della Sera.

Ha poi ripercorso come si sono conosciuti dieci anni fa e quando hanno scoperto della gravidanza e del tumore: "Non avevamo neppure la certezza che riuscisse a portare a termine la gravidanza. Ricordo la visita al Buzzi il 13 agosto, quando ha fatto anche una risonanza e abbiamo capito che la bambina stava bene, è stata un’emozione indescrivibile".

Chinaglia ha raccontato di esserle stato sempre accanto: "Io non sapevo cosa dire, ma le sono stato accanto ogni istante e ho fatto sempre quello che voleva lei. Ora ho solo un vuoto enorme". E ancora: "Quanto abbiamo pianto. Deborah aveva paura, ma si preoccupava sempre degli altri. Ho perso tutto e non nascondo di avere ancora tanti dubbi. Mia figlia crescerà senza la sua mamma, senza la persona più importante della vita. Non dovrebbe capitare a nessuno". 

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