video suggerito
video suggerito

Riesumate 2.500 tombe di bimbi mai nati al cimitero di Brescia, a processo due funzionarie del Comune

Il prossimo 31 gennaio dovranno comparire davanti al giudice in udienza preliminare due funzionarie del Comune di Brescia finite al centro dell’inchiesta sulle tombe dei “bimbi mai nati”. Secondo la Procura, ne avrebbero fatto riesumare 2.500 all’insaputa dei genitori e a fronte di un fabbisogno di 164 riesumazioni.
A cura di Enrico Spaccini
0 CONDIVISIONI
Come si presentava il cimitero dei bimbi mai nati al Vantiniano di Brescia prima dell'intervento del Comune
Come si presentava il cimitero dei bimbi mai nati al Vantiniano di Brescia prima dell'intervento del Comune

Dovranno comparire davanti al giudice in udienza preliminare il prossimo 31 gennaio Elisabetta Begni e Monik Liliana Ilaria Peritore, le due funzionarie del Comune di Brescia accusate, a vario titolo, di occultamento o distruzione di cadavere, violazione di sepolcro, vilipendio di tombe e di cadavere. La dirigente del coordinamento amministrativo e dei servizi cimiteriali 52enne e la responsabile dei servizi cimiteriali 51enne sono finite al centro dell'inchiesta sulle presunte irregolarità nella gestione delle esumazioni di massa che tra il 26 maggio e il 24 novembre 2021 portarono alla rimozione di 2.500 tombe di "bambini mai nati" dal cimitero monumentale cittadino. Secondo la Procura, le esumazioni sarebbero avvenute in "spropositato contrasto col fabbisogno accertato e pianificato corrispondente a 164 esumazioni per il biennio 2021-2022".

La riesumazione di massa dell'autunno 2021

Stando a quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal pm Antonio Bassolino, nell'autunno del 2021 erano state rimosse 2.500 tombe di "bambini mai nati" che erano stati inumati tra il 2008 e il 2016 nel cimitero Vantiniano.

Le due dirigenti comunali avrebbero dato l'ordine di "rastrellare i sepolcri, le tombe e i feretri, con ogni probabilità mediante l’uso di escavatori, con esumazione delle piccole salme e spargimento dei loro resti e degli effetti destinati al culto dei piccoli defunti", come peluche e ricordi vari.

La denuncia dei genitori e le indagini

La denuncia era stata presentata da alcuni genitori che sostenevano che l'attività di rimozione fosse avvenuta senza alcuna comunicazione. Inoltre, secondo gli investigatori, la riesumazione avrebbe coinvolto anche salme "anteriormente al termine decennale" previsto dal Regolamento regionale di riferimento.

Il prossimo 31 gennaio Elisabetta Begni e Monik Liliana Ilaria Peritore compariranno davanti al giudice in udienza preliminare, con proposta di patteggiamento contestuale alla richiesta di rinvio a giudizio. Le due funzionarie del Comune dovranno rispondere, a vario titolo, di occultamento o distruzione di cadavere, violazione di sepolcro, vilipendio di tombe e di cadavere.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views