Rientro a scuola a singhiozzo a Milano, la preside del liceo Bottoni: “No alla dad”
Da oggi 7 gennaio alcuni studenti lombardi sono tornati in classe, altri invece dovranno attendere lunedì 10. Per tutti però il rientro a scuola non sarà facile, soprattutto in questa ondata Covid quando in Lombardia si raggiungono picchi (fino ad ora) di oltre 50mila nuovi positivi in 24 ore. Il Liceo "Tito Livio" a Milano ha deciso per una ripartenza in dad, almeno per oggi e domani, mentre il liceo classico "Alessandro Manzoni" ha confermato le lezioni in presenza. Per ora nessuna classe in quarantena, perché eventuali positivi si sono contagiati durante le vacanza. Da lunedì e martedì invece potranno ritornare il rischio quarantena. Le regole per garantire la sicurezza in qualsiasi caso restano le stesse: mascherina e distanziamento.
Preside del Bottoni di Milano: Grave errore interrompere il monitoraggio
Chi è contraria alla dad è la preside del liceo "Piero Bottoni" di Milano Giovanna Mezzatesta: "Mandare gli studenti in dad è come dire che non riusciamo a gestire tutto. Sarebbe più comodo certo, ma cosa cambierebbe? Tra 15 giorni la situazione non cambierà di certo. Allora saremo costretti a prolungare le lezioni online per altre settimane e così presto di arriverebbe come lo scorso anno, quando abbiamo fatto metà mesi collegati da casa". Una soluzione? "Non dovevamo smettere con il monitoraggio, cosa che ats e ufficio scolastico ci avevano sospeso il 24 dicembre. Ora ripartiremo facendo compilare ai ragazzi un foglio in cui riporteranno l'esito dell'ultimo tampone fatto. Senza poter chiedere loro però se sono vaccinati e con quanti dosi. La scuola non è tenuta a saperlo. Al Bottini lunedì mancheranno 8 docenti, tra chi è in quarantena e chi è assente per altre giustificazioni. "Ma come anno, anche prima della pandemia, il ritorno a scuola dopo le vacanze di Natale contava qualche insegnante in meno".
Pronte a ripartire altre scuole lombarde lunedì
Tra i presidi invece a favore di qualche giorno in dad c'è Angelo Valtorta del liceo Volta di Como: "Ripartire con una sola settimana in dad potrebbe essere utile per noi presidi per gestire il ritorno a scuola, soprattutto perché da lunedì noi possiamo capire quando sono i positivi e le eventuali assenze degli insegnanti". Poi il preside aggiunge: "La situazione è critica. Dobbiamo monitorare la situazione. Non sarà facile dal momento che per motivi di privacy non possiamo chiedere allo studenti se è vaccinato e quanti dosi ha".
La proposta della Dad per non vaccinati con due positivi in classe
Proprio in questi giorni sono atte tante le regole proposte da Roma per una riapertura delle scuole in sicurezza: per quanto riguarda le nuove norme sulla quarantena, visto l’avvio della campagna vaccinale per i bambini dai 5 agli 11 anni, la proposta è di prevedere, anche per le scuole elementari e la prima media, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’auto-sorveglianza di 5 giorni per i ragazzi vaccinati o guariti, più tampone a dieci giorni, e la quarantena di 10 giorni con Dad e test al termine dell’isolamento per i non vaccinati. Se il numero di contagi in una classe salisse a tre, sarebbe la Asl competente per territorio a valutare provvedimenti come la sospensione delle lezioni in presenza per tutti gli studenti. Il problema resta quello sottolineato anche dai presidi lombardi: la scuola, a maggior ragione il preside, non è tenuto a chiedere allo studente se è vaccinato o no. Quindi sarebbe molto difficile mettere in atto questa proposta.