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Riciclava i soldi di un boss della camorra: sequestrati 3 milioni di euro a un’avvocatessa di Milano

La polizia di Stato e la guardia di finanza hanno sequestrato beni per 3 milioni di euro a un’avvocatessa del Foro di Milano e al suo compagno. La donna è stata condannata in via definitiva per aver riciclato su alcuni conti in Svizzera i proventi illeciti di un boss della camorra, coinvolto nell’inchiesta sulla cosiddetta “banca della camorra” scoperta nel 2015 a Milano.
A cura di Francesco Loiacono
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Aveva riciclato su alcuni conti correnti in Svizzera i proventi illeciti di un boss della camorra, Vincenzo Guida. Per questo motivo, nel 2019, un'avvocatessa del Foro di Milano, B.S., era stata già condannata in via definitiva a sei anni di reclusione con l'accusa di riciclaggio. Adesso per l'avvocatessa 49enne e il suo compagno, pluricondannato per reati societari e tributari, è scattato un maxi sequestro di beni per un controvalore di 3 milioni di euro. Ad eseguirlo, come ha reso noto la questura di Milano in una nota, sono stati ieri la polizia di Stato e la Guardia di Finanza.

L'avvocatessa coinvolta nell'inchiesta sulla "banca della camorra"

L'avvocatessa era stata arrestata nell'ambito dell‘inchiesta sulla cosiddetta "banca della camorra", una sorta di istituto di credito parallelo scoperto nel centro di Milano nel 2015 che prestava soldi agli imprenditori con tassi da usura, chiedendo interessi annui fino al 75 per cento. A capo di quella banca, e tra gli arrestati in quell'operazione, c'erano Vincenzo Guida e Alberto Fiorentino, noti pregiudicati di origine napoletana ormai da diverso tempo a Milano e già condannati per aver fatto parte della cosiddetta "nuova famiglia", associazione camorristica in contatto con Cosa nostra e la ‘ndrangheta. Le indagini della squadra mobile di Milano avevano documentato che gli imprenditori che, dopo il prestito, rifiutavano di pagare gli interessi esorbitanti, venivano minacciati o colpiti con schiaffi e pugni. Su un altro versante dell'indagini erano emerse le responsabilità dell'avvocatessa nell'apertura dei conti dietro cui si nascondeva Guida e nel trasferimento del denaro di provenienza illecita da una banca svizzera all'altra, nel tentativo di "nascondere" i soldi.

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