Riccardo Gobbi, morto carbonizzato: il 29enne era vivo quando l’auto ha iniziato a bruciare
Riccardo Gobbi, il 29enne morto carbonizzato nella sua auto a Lumezzane (Brescia), sarebbe stato vivo quando il veicolo ha iniziato a prendere fuoco. A rivelarlo è il quotidiano "Il Giornale di Brescia". Il ragazzo si sarebbe addormentato al volante e sarebbe stato stordito dai fumi rimanendo così intrappolato tra le fiamme. Nei polmoni della vittima, sottoposto all'autopsia svolta nei laboratori di Medicina legale degli Spedali Civili di Brescia, sarebbe stata trovato monossido di carbonio.
L'auto del 29enne era parcheggiata sotto casa, nel parcheggio della ditta di famiglia. Il ragazzo lavorava in quella azienda, conosciuta da tutta la comunità. Il padre è presidente da tantissimi anni della Croce Bianca valgobbina. Stando a una prima ricostruzione, Gobbi aveva trascorso una serata con gli amici e sarebbe poi tornato a casa che si trova nello stesso luogo in cui c'è l'azienda.
L'auto si sarebbe surriscaldata e ha preso fuoco
La sua auto con il cambio automatico è finita contro il muretto. Non essendo stata spenta, ha continuato a sbattere contro fin quando non si è surriscaldata e ha preso fuoco. È stato poi un passante a lanciare l'allarme, ma all'arrivo degli operatori sanitari del 118 per il ragazzo non c'era più nulla da fare: è stato estratto carbonizzato. Gli esiti dell'autopsia saranno depositati entro gennaio 2023.
Riccardo, laureato in filosofia, aveva iniziato a lavorare nell'azienda di famiglia. Appassionato di letteratura, musica e cinema, era stato per diversi anni membro del gruppo scout Sant'Apollonio 1. Nella giornata di domani, lunedì 12 dicembre 2022, nella chiesa di Sant'Apollonio si svolgerà il funerale.