Restano in Italia i 57 orfani ucraini: bloccato il rimpatrio nelle loro città colpite dalla guerra
I 57 orfani ucraini arrivati due anni fa in Valle Imagna, in provincia di Bergamo, restano in Italia. Nessun rimpatrio dunque. La notizie arriva nel pomeriggio di oggi mercoledì 14 agosto quando il Tribunale dei minorenni di Brescia ha revocato i precedenti decreti con cui lo scorso 25 luglio aveva autorizzato il rimpatrio. Così ora i minori rimarranno ancora ospiti delle comunità di Rota Imagna, Pontida e Bedulita e resteranno in affido ai "servizi sociali perché li mantengano collocati negli attuali luoghi di accoglienza".
La nuova decisione potrebbe essere arrivata dopo le tante richieste di protezione internazionale presentate dai tutori dei bambini. Questi infatti temono "per la propria incolumità in relazione al rientro in zone prossime al teatro delle operazioni belliche in fase di recrudescenza". I giudici hanno anche tenuto in considerazioni le dichiarazioni dei bambini quando sono stati ascoltati in Tribunale. Solo pochi di loro avevano chiesto espressamente di tornare in patria. Troppo alto il rischio, così il loro rimpatrio è stato sospeso. Non si sa quando e se ritorneranno in Ucraina. Al momento restano sotto un'adeguata protezione in Italia.
Per evitare il rimpatrio è stato fondamentale l'intervento dell'Unhcr che aveva detto: "Esprime preoccupazione per i possibili bisogni e rischi di protezione internazionale del gruppo che verrà rimandato in un paese invaso e in guerra", perché "a causa dell’invasione russa, l’Ucraina è tuttora un paese in guerra, dove il pericolo di attacchi militari è costante e continuo, anche nei confronti della popolazione civile, le fonti energetiche sono razionate o assenti, le infrastrutture danneggiate, il sistema sanitario in ginocchio".