Resta in silenzio il volontario Sergio Domenichini, arrestato con l’accusa di aver ucciso Carmela Fabozzi
Ancora nessuna confessione. Sergio Domenichini, l'uomo accusato di aver ucciso con un vaso la pensionata Carmela Fabozzi, resta in silenzio in carcere. L'interrogatorio è atteso per lunedì 22 agosto. Allora il volontario di 66 anni potrà raccontare la sua versione dei fatti esattamente a un mese dall'omicidio e il giorno prima dei funerali di Carmela fissati per martedì 23 agosto alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di San Martino a Malnate. A poche decine di metri Carmela è morta con un colpo alla testa da un oggetto contundente in casa sua.
I precedenti di truffe ai danni degli anziani
Cosa sia successo quella mattina è ancora tutto da capire. Al momento certo è che l'uomo ha dei precedenti penali per reati contro il patrimonio e truffe anche ai danni di persone anziane. Ed è forse questo il movente dell'omicidio su cui le indagini dei carabinieri si stanno concentrando. A svelare qualche dettaglio in più potrebbero essere i messaggi presenti nei due telefoni della donna che il presunto omicida ha preso dopo aver colpito la pensionata. I telefoni sono stati ora prelevati stando all'ordinanza di custodia cautelare, perché con "ogni evidenza contenenti messaggi e contatti riconducibili all'aggressore". Altra certezza è che Carmela si era rivolta all'associazione di cui il 66enne fa parte: come fanno spesso le persone anziane che hanno bisogno di accompagnamento sociale, trasporto amico o di ricevere farmaci a domicilio.
Lo sconosciuto era stato già visto dai vicini
Si tratta dello stesso volontario che i vicini di casa hanno visto aggirarsi in quartiere il giorno dell'omicidio e chiedere di Carmela. Uno dei vicini aveva raccontato di averlo già visto, qualche mese prima, parlare sul pianerottolo con l'anziana. Quale fosse il suo nome è stato necessario un mese di indagini: a incastrare l'uomo è stato il gps presente sulla sua macchina. La sera dell'omicidio il volontario era partito in vacanza con la moglie, ma prima di partire era passato in auto vicino alla casa di Carmela per controllare – molto probabilmente – se il corpo era già stato trovato. Poi era partito per le vacanze fino al 17 agosto, quando aveva abbandonato l'albergo senza saldare il conto.
Le impronte dell'arrestato su un vaso
Dopo i sopralluoghi dei carabinieri dei Ris è emerso che la donna era stata uccisa nell'ingresso dell'abitazione, vicino ad un mobile con un pesante vaso di fiori secchi. Fiori che sono stati trovati sotto il corpo della donna, mentre il vaso era al suo posto. All'interno del vaso infatti sono state trovate le impronte dell'arrestato. Così dopo pochi giorni era scattato l'arresto.