Resta in carcere Shiva, accusato di tentato omicidio per aver sparato contro gli uomini di Rondo da Sosa
Resta in carcere Shiva, al secolo Andrea Arrigoni, dopo la sparatoria avvenuta lo scorso 11 luglio davanti al suo studio di registrazione a Settimo Milanese. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano, che ha rigettato la richiesta della difesa di revocare l'ordinanza con cui il 24enne è finito in carcere a ottobre. Su di lui, indagato anche per porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose, pesa come un macigno l'accusa di tentato omicidio.
Secondo quanto ricostruito nelle indagini della squadra Mobile, coordinate dal pm Daniela Bartolucci, la scorsa estate davanti allo studio di registrazione Milano Ovest il rapper sparò alle gambe "più volte" verso due lottatori professionisti di mma (ora indagati) mandati dal gruppo rivale Seven Zoo, che fa capo a Rondo Da Sosa, per vendicarsi di un torto subito. Per gli inquirenti, una storia di vendetta tra crew opposte della scena musicale milanese. "Ha puntato i loro corpi, colpendoli mentre erano in fuga di spalle", stando all'ordinanza del gip Stefania Donadeo.
"Non sparò per uccidere, è stato attaccato da due lottatori pericolosissimi", è stata la versione della difesa del rapper. "I due rivali lo avrebbero attaccato per primo, spaccandogli la mandibola". Inoltre, "i colpi non sarebbero stati indirizzati verso organi vitali", secondo i legali di Andrea Arrigoni, ora detenuto a San Vittore. "La permanenza in carcere è del tutto immotivata e esagerata".