Resta in carcere il no green pass arrestato sabato a Milano: a processo il 2 novembre
Il ragazzo di 22 anni arrestato sabato scorso a Milano durante una manifestazione dei no green pass, accusato di resistenza a pubblico ufficiale, resta in carcere. Lo ha deciso il giudice delle direttissime del tribunale di Milano che ha convalidato l'arresto e ha mandato a processo il prossimo 2 novembre il giovane di origini egiziane. Per la protesta in questione, la quattordicesima di fila nel capoluogo lombardo tenutasi di sabato, sono state trecento le persone denunciate dalla polizia.
Alla manifestazione dei no green pass anche centri sociali e fascisti
Tra coloro che hanno preso parte alla manifestazione, anche diversi esponenti dei centri sociali e personaggi dell'estrema destra che, come documentato da Fanpage.it, sono riusciti a infiltrarsi nel movimento di protesta il cui culmine è arrivato con l'assedio alla sede centrale della Cgil di Roma. Secondo quanto riportato dalla questura, alla manifestazione, solidale a quella di Trieste, c'era anche un gruppo della Do.RA., al centro di un'inchiesta della Procura di Busto Arsizio per l'ipotesi di reato di tentata ricostruzione del partito fascista. Ora il responsabile dell'antiterrorismo di Milano, il dottor Alberto Nobili, attende l'informativa della Digos sugli eventi di sabato, compresi i momenti di tensione che si sono verificati quando una parte del corteo ha tentato di raggiungere la Camera del Lavoro per dare vita ad un altro assalto. In merito alle manifestazioni dei no green pass, il rieletto sindaco di Milano Beppe Sala ha detto che "diventano incontrollabili, la Polizia può fare solo una cosa, caricarli, una cosa che io capisco che il prefetto non intende fare".