Resta in carcere il 35enne che ha ucciso la madre a Cremona: “È un grave pericolo per le persone”
Resta in carcere Younes El Yassire, il 35enne che lo scorso giovedì ha ucciso a coltellate la madre Fatna Moukhrif a Cremona. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Beluzzi, ravvisando nel 35enne un "grave pericolo per l'incolumità delle persone" se dovesse essere lasciato in libertà. Younes era stato arrestato nella serata di giovedì, mentre vagava in stato confusionale alla periferia di Cremona. Al mattino il 35enne aveva prima picchiato e poi accoltellato al collo la madre nell'appartamento in cui i due vivevano assieme al resto della famiglia, in via Panfilo Nuvolone. Per Fatna Moukhrif, il cui corpo riverso in una pozza di sangue era stato trovato dal marito, non c'era stato niente da fare.
L'omicida era in cura per problemi psichici
El Yassire è in Italia dal 2001 ed era in cura nel centro psicosociale di Cremona, che lo seguiva da quando, nel 2018, dopo essere stato lasciato dalla moglie con la quale aveva avuto anche un figlio l'uomo era caduto in depressione. Le sue condizioni psichiche sono comunque in fase di valutazione: bisognerà ovviamente capire, e saranno necessarie probabilmente perizie e un processo per accertarlo, se al momento dell'omicidio l'uomo era incapace di intendere e di volere oppure lucido. Di certo dopo il delitto, avvenuto a quanto scritto dal gip per richieste di denaro non soddisfatte, El Yassire ha mostrato freddezza: si è cambiato gli abiti, ha spento il telefonino ed è scappato con soldi e documenti. Per il giudice c'è dunque il concreto pericolo di fuga, oltre che quello che El Yassire possa uccidere ancora.
Agli inquirenti ha detto di essere posseduto e ha parlato di magia
Quando era stato arrestato il 35enne aveva detto di essere "posseduto", e nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si è tenuto ieri in carcere ha detto di essere vittima di "magie" da parte dell'ex moglie per giustificare le tante dimenticanze nel suo racconto agli inquirenti. Si dovrà adesso capire se si tratti di un'abile messinscena, o se si sia al cospetto di un uomo con problemi. Di certo è un uomo che ha compiuto un omicidio efferato, segno "di una eccezionale pericolosità sociale": da qui la decisione del giudice di lasciarlo in carcere in attesa di ulteriori sviluppi.