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Report Gimbe: continuano ad aumentare i nuovi casi Covid in Lombardia, ma il virus ha smesso di correre

Continuano ad aumentare i nuovi casi Covid in Lombardia, ma il virus ha rallentato la sua corsa. Lo rileva l’ultimo report della Fondazione Gimbe.
A cura di Francesco Loiacono
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Continuano ad aumentare i nuovi casi Covid in Lombardia, ma il virus ha smesso di correre. L'incremento rilevato dall'ultimo report della Fondazione Gimbe nella settimana 23-29 marzo è stato infatti del 7,4 per cento, di gran lunga inferiore a quelli che erano stati registrati nelle precedenti due settimane (rispettivamente del 36,3 per cento lo scorso 24 marzo e del 34 per cento il 17 marzo). È una tendenza che si nota anche a livello nazionale: i casi sono aumentati dello 0,3 per cento, tanto che il Gimbe scrive nel report che "la curva non sale più".

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Crescono lievemente i ricoveri in area medica, stabili le terapie intensive

A salire nell'ultima settimana, a livello nazionale, sono però stati i ricoveri (più 8,6 per cento) e le terapie intensive (più 7 per cento). Per quanto riguarda la Lombardia, rispetto alla scorsa settimana la percentuale di occupazione dei posti letto Covid in area medica è salita al 9,7 per cento (era dell'8,9 per cento sette giorni fa), mentre invece i posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva sono rimasti stabili: la percentuale è fissa al 2,5 per cento.

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Per quanto riguarda la campagna vaccinale, in Lombardia l'85,9 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, l'1,8 per cento ha ricevuto soltanto la prima dose mentre il tasso di copertura delle terze dosi è dell'86 per cento, il terzo più alto in Italia dietro a Valle D'Aosta e Piemonte.

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Decessi. Dopo sei settimane consecutive si arresta il caso dei decessi: 953 negli ultimi 7 giorni (di cui 64 riferiti a periodi precedenti), con una media di 136 al giorno rispetto ai 132 della settimana precedente.

Le raccomandazioni della Fondazione Gimbe per convivere con il Covid dopo il 31 marzo 2022

In conclusione del suo report la Fondazione Gimbe ha stilato alcune raccomandazioni, sia individuali sia "di sistema", per convivere col Coronavirus a partire da domani 1 aprile, quando cambieranno le regole dopo la fine dello stato di emergenza. "Ormai da tempo – ammonisce il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta – le narrative della politica e le percezioni della popolazione tendono a identificare la scadenza dello stato di emergenza con la fine della pandemia, che ovviamente non può coincidere con una scadenza burocratica". Tra le raccomandazioni individuali ci sono quella di completare il ciclo vaccinale (con tre o quattro dosi se si è immunocompromessi), di continuare a indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso e anche all’esterno in luoghi affollati e quando si è a contatto con persone fragili, di eseguire il tampone in caso di sintomi riconducibili al Covid e di restare a casa in isolamento in caso di positività (circostanza prevista dalla legge), o in presenza di sintomi compatibile col Covid-19.

Tra le raccomandazioni di sistema invece figurano una campagna di comunicazione più efficace per convincere chi ancora non si è vaccinato, non ha ricevuto il booster o non ha vaccinato i propri figli e mantenere l’obbligo di mascherine al chiuso e nei luoghi affollati fino a quando la circolazione virale non si sarà sensibilmente ridotta: giorni fa Cartabellotta aveva definito una follia l'abolizione delle mascherine al chiuso dal primo maggio.

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