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Renato Vallanzasca resta in carcere, respinto il ricorso della difesa: “Non si è mai pentito”

Renato Vallanzasca resta in carcere. La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali del bel René, che sta scontando quattro ergastoli e altre pene detentive, nel carcere di Bollate in quanto, a detta dei giudici, non si è mai pentito realmente dei crimini commessi e per cui è stato condannato.
A cura di Filippo M. Capra
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Il bel René resta in carcere. Renato Vallanzasca, condannato al carcere a vita per una serie di delitti, non potrà abbandonare la casa circondariale di Bollate nella quale è rinchiuso. La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai suoi legali per la scarcerazione anticipata di Vallanzasca, ora 71enne, dichiarando che non vi sono comportamenti "oggettivamente tali da riflettere il definitivo ripudio del passato stile di vita e l’irreversibile accettazione di modelli di condotta normativamente e socialmente conformi".

Già nel giugno del 2020, il tribunale di Sorveglianza di Milano aveva respinto le istanze presentate dai difensori di Vallanzasca sottolineando la "mancata emersione di atteggiamenti del condannato che segnino, nei confronti delle numerosissime vittime degli innumerevoli e gravissimi reati, anche al di là di risarcimenti di tipo economico, pur possibili alla luce della non seriamente contestata percezione di somme di denaro per pubblicazioni, diritti di autore, anche per lo sfruttamento cine-televisivo dell’esperienza di vita del condannato, un’evidente ed effettiva resipiscenza", cosa evidenziata anche dalla Cassazione. Secondo i giudici, il "processo di recupero" del bel René, che sta scontando quattro ergastoli e altre condanne, "non è stato e non è oggi esente da incertezze e profonde contraddizioni, il cui apice è rappresentato dalla non remota recidiva delittuosa e dai complessivi comportamenti “minimizzanti” assunti rispetto ai propri anche recenti comportamenti".

Ancora, la Cassazione ha sottolineato anche che la detenzione di Vallanzasca è stata interrotta in passato, causa tre evasioni e una condizione di semilibertà poi revocata per aver "nuovamente commesso il delitto di rapina, che costituisce l’ordinario dispiegarsi della sua personalità criminale". Per tutti questi motivi, Vallanzasca non potrà lasciare il carcere di Bollate fino a fine pena. O quantomeno fino a una istanza dei suoi legali e successivo eventuale accoglimento.

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