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Renato Vallanzasca esce dal carcere dopo 52 anni: l’ex boss della Comasina andrà in una Rsa

Renato Vallanzasca uscirà dal carcere dopo 52 anni di detenzione. L’ex boss della Comasina, condannato a 4 ergastoli, sarà trasferito in una casa di cura di Padova.
A cura di Enrico Spaccini
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Uscirà dal carcere Renato Vallanzasca, a 52 anni di distanza dal primo arresto. L'ex boss della banda della Comasina, uno dei gruppi criminali più attivi nella Milano degli anni '70, ora ha 74 anni e, secondo l'ambulatorio di Psichiatria del servizio di Medicina penitenziaria dell'Asst San Paolo, le sue condizioni di salute rendono "difficile la compatibilità con il regime carcerario, anche per la necessità di assistenza sempre più intensa e continuativa". Per questo motivo, anche su richiesta del rappresentante della Procura Generale, Giuseppe De Benedetto, il Tribunale di Sorveglianza di Milano, presieduto dalla giudice Carmen D'Elia, ha disposto per Vallanzasca il differimento della pena in una Rsa.

La diagnosi di demenza e il "rapido peggioramento"

Vallanzasca si è reso colpevole di numerose rapine, di rapimenti, omicidi ed evasioni. Per questo motivo, è stato condannato in tutto a quattro ergastoli. Ora il 74enne si trova detenuto nel carcere di Bollate, ma secondo la relazione medica presentata ai giudici del Tribunale di Sorveglianza non sarebbe più la "condizione più adeguata alla situazione di salute del paziente".

I legali dell'ex boss, Corrado Limentani e Paolo Muzzi, hanno richiesto una detenzione alternativa per il loro assistito in seguito alla diagnosi di demenza. Questa si sarebbe manifestata per la prima volta nel gennaio del 2023 e, come riferito dagli avvocati, sarebbe "in rapido e progressivo peggioramento", con "l'ambiente carcerario che peggiora il suo stato". Già a maggio del 2023 il Tribunale aveva rigettato un'istanza analoga, perché non era stato individuato un luogo di cura.

"Le sue condizioni non gli fanno nemmeno capire il senso della pena"

Secondo quanto riportato nella relazione dell'ambulatorio di Psichiatria del servizio di Medicina penitenziaria dell'Asst San Paolo, Vallanzasca avrebbe "perso completamente il controllo" della propria quotidianità. Il 74enne non sarebbe più in grado di badare a sé, al punto che sarebbe "a tratti in sofferenza per non riuscire ad esprimere con il linguaggio quello che si produce nel suo pensiero".

Per i medici, il personale presente a Bollate che lo assiste non sarebbe "formato per la gestione di un paziente con queste criticità". In più di un'occasione Vallanzasca sarebbe stato vittima di episodi di "deliri notturni", "afasia", che lo avrebbero portato a cadere dal letto e costringerlo a vari ricoveri.

"Le sue condizioni non gli fanno nemmeno capire il senso della pena", hanno sintetizzato i legali dell'ex boss. Così, una volta che saranno risolte le questioni burocratiche, Vallanzasca verrà trasferito in una Rsa di Padova: una struttura residenziale specializzata nella cura delle persone affette da Alzheimer o demenza.

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