Regione Lombardia boccia la proposta di carrozze sui treni riservate solo alle donne
Non passa in Regione Lombardia la proposta di carrozze sui treni riservate alle donne soprattutto che viaggiano sole nelle ore serali quando sui treni c'è poca gente e la sicurezza non sempre è assicurata. La proposta aveva trovato spazio dopo che una ragazza di 22 anni era stata aggredita su un treno della Varese-Milano e un'altra era riuscita a scappare in tempo mentre si trovava alla stazione ferroviaria di Venegono inferiore. Qualche giorno dopo i responsabili, un ragazzo di 21 e uno di 27 anni, sono finiti in manette. Proprio durante quei giorni era partita una raccolta firme su Change.org proprio per chiedere che venissero attivati dei "vagoni rosa", già presenti in altri Paesi d'Europa.
Fontana: Sarebbe una sorta di Apartheid
A giustificare la decisione del Pirellone era intervenuto anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: "Per me sarebbe una sorta di Apartheid e questo non lo accetto". Per Fontana la soluzione è quella di intensificare i controlli sui treni, "di mandare l'esercito nelle tratta più pericolose". Per il presidente carrozze per sole donne "sarebbero una sconfitta perché è come dire che si sarebbe una marginalizzazione delle donne. Bisogna così tornare a monte e non si debba risolvere il problema alla fine".
La petizione che in poche ore ha raggiunto 1.500 firme
La petizione per una carrozza rosa era stata lanciata da una donna originaria di Malnate, nel Varesotto: in poche ore aveva già raccolto 1.500 firme. "Abbiamo il diritto di usare i mezzi pubblici a qualsiasi ora del giorno senza paura – chiede la promotrice della petizione, che ricorda poi come in altri Paesi sui mezzi di trasporto locale esistano delle carrozze dedicate alle sole viaggiatrici. Un esempio che la promotrice della petizione chiede a Trenord di seguire: "Con questa petizione chiediamo a Trenord di dedicare, su tutte le sue linee, la carrozza di testa alle donne. In questo modo, a qualsiasi ora, si potrà viaggiare sicure". Ora arriva il no da Regione Lombardia che ha però chiesto che vangano intensificati i controlli su tutti i treni per evitare che si verifichino altri episodi di violenza.