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Elezioni regionali Lombardia 2023

Regionali in Lombardia, Pierfrancesco Majorino: “Non critico Maran, farò mio il suo slancio”

L’intervista di Fanpage.it al neo candidato per il centrosinistra alle elezioni regionali lombarde del 2023.
A cura di Francesca Del Boca
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Alla fine sono arrivati al suo nome, per il candidato alle prossime regionali in Lombardia del 2023: quello dell'eurodeputato dem Pierfrancesco Majorino. E adesso l'aspirante governatore del centrosinistra è pronto a sfidare senza timori gli altri due avversari. Ovvero l'ex vice di Regione Lombardia Letizia Moratti, in rottura con il centrodestra e in corsa con il Terzo Polo di Renzi e Calenda, e il presidente leghista uscente Attilio Fontana.

In questo nuovo scenario a tre, la coalizione di centrosinistra ha davvero l'opportunità di poter vincere le elezioni in Lombardia?

Ce la mettiamo tutta, a testa alta. Perché dopo 28 anni di governo di destra la Lombardia ha proprio bisogno e voglia di un cambiamento radicale. E io non sono qui per partecipare. Sono qui per vincere: darò tutto me stesso.

In questa competizione tripartita, Letizia Moratti ha teso la mano al centrosinistra. 

Letizia Moratti è una persona di centrodestra. Una persona di centrodestra che ha fatto una scelta dettata dal fatto che Salvini e Meloni non l'hanno candidata.

Beppe Sala ha detto: "Majorino è un ottimo candidato. Ma lo aiuterò a togliersi un po’ di questa immagine di persona estrema e troppo rivoluzionaria". Esiste davvero, questa percezione comune?

Non mi ritengo di certo un pericoloso rivoluzionario. Ho governato per otto anni i servizi sociali per la città di Milano nel periodo dell'esplosione della crisi economica e della crisi sociali. L'affermazione di Beppe Sala comunque mi fa molto piacere: sono parole affettuose, ed è la conferma che sarà al nostro fianco in questa campagna elettorale.

Pierfrancesco Maran invece ha scritto: "Grave errore non aver convocato le primarie". Anche lei, del resto, ne è sempre stato un gran sostenitore. Cos'è successo, stavolta? 

Io, personalmente, ho chiesto di individuare il candidato alle regionali un anno e mezzo fa. Credo che sicuramente, e in maniera evidente, siamo arrivati in modo rocambolesco a individuare il candidato. La larga maggioranza del Pd e la coalizione hanno chiesto a me di candidarmi, per essere rapidi nel mettere in campo una proposta forte per il futuro della Lombardia: non c'erano più le condizioni per fare le primarie, siamo arrivati troppo tardi. Ma non sono tra quelli che criticano Maran per le prese di posizione di queste settimane: Piefrancesco ha lavorato, nella sua ottica, per rafforzare il centrosinistra. In lui c'è un grande slancio, utile per il futuro della Lombardia. Faccio mio lo spirito delle sue parole.

Perché aspettare la sua autocandidatura alle primarie per giungere finalmente al nome del candidato? Non c'erano le condizioni prima?

Perché il Terzo polo ha rotto l'intesa di massima sul nome di Carlo Cottarelli, e Carlo Calenda ha cambiato idea per sostenere Letizia Moratti.

M5S sì o no?

Per quello che riguarda le alleanze, la mia è una posizione molto semplice: sono per non demonizzare né inseguire i Cinque Stelle. Hanno detto che tra alcune settimane presenteranno dei punti programmatici, vediamo cosa diranno e quali saranno le loro considerazioni.

Quali saranno le tappe fondamentali della campagna elettorale in arrivo?

Innanzitutto intendo confrontarmi con sindaci e amministratori delle centinaia di città che amministriamo, rappresentanti delle esperienze di buon governo in Lombardia, consumando le suole delle scarpe anche nei luoghi più difficili della Regione. Penso poi al confronto con i lavoratori e le lavoratrici della Sanità, pubblica e privata. Penso agli incontri con i comitati degli inquilini nelle case popolari. Penso al dialogo con tanti piccoli imprenditori lombardi, che nel tempo la crisi non hanno mai trovato la Regione dalla loro parte.

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