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Recluso nel Cpr si cuce la bocca per protesta: vogliono rimpatriarlo mentre aspetta di diventare rifugiato

Un ragazzo di 27 anni si è cucito le labbra all’interno del Cpr di via Corelli a Milano presumibilmente in segno di protesta.
A cura di Ilaria Quattrone
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Alcuni giorni fa, Fanpage.it ha pubblicato la storia di un ragazzo di 27 anni trovato privo di conoscenza all'interno del Centro di permanenza per i rimpatri di via Corelli a Milano. In un video è stato mostrato come il giovane fosse steso a terra con i compagni che cercavano di aiutarlo. A un certo punto è arrivato un agente della polizia che lo ha portato via su una sedia a rotelle. Il 27enne è trattenuto nel Cpr dal 28 maggio. È stato trovato nel capoluogo meneghino privo di documenti ed è in attesa di rimpatrio. Il giovane però è un richiedente di protezione internazionale.

Stando a quanto riferito a Fanpage.it, in quell'occasione, sarebbe stato sotto effetto di calmanti somministrati a causa di una caduta avvenuta proprio all'interno della struttura. Avrebbe infatti riportato un trauma cranico e costale. Dopo alcuni giorni da quei fatti, il 27enne ha deciso di "cucirsi" le labbra probabilmente in segno di protesta. Si è ripreso proprio nel momento in cui con ago e filo si trapassa la carne. La redazione di Fanpage.it ha potuto visionare il video, ma le immagini sono molto cruenti e per questo motivo abbiamo scelto di non pubblicarlo.

Un frame del video
Un frame del video

L'unica parola che il giovane pronuncia è "avvocato". Probabilmente perché l'intenzione è quello di inoltrare il video al proprio legale che in questi giorni sta cercando di fargli ottenere la protezione internazionale che avrebbe richiesto.

Le condizioni al Cpr di Milano, nonostante l'inchiesta della Procura di Milano, non sembrerebbero essere migliorate. Alcuni trattenuti hanno raccontato che il cibo continua a essere scadente e che soprattutto venga distribuita carne non rispettando la libertà religiosa dei musulmani. E ancora le condizioni igienico-sanitarie continuano a essere discutibili.

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