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Rapinano la villa di un imprenditore e portano via un bottino da 100mila euro: arrestate 7 persone, 4 ancora ricercate

I carabinieri di Brescia hanno sgominato una banda che avrebbe commesso in tutto 16 furti in tutto il Nord Italia. Sei sono stati portati in carcere, uno è ai domiciliari e altri quattro risultano ricercati.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio:
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La banda che l'11 gennaio del 2023 ha rapinato un noto imprenditore bresciano e sua moglie è stata sgominata dai carabinieri del nucleo Investigativo di Brescia. I militari attribuiscono a quel sodalizio militare anche altri 15 furti commessi in altrettante abitazioni e quattro di automobili che sono stati commessi nei mesi scorsi in tutto il Nord Italia. Tredici persone sono indagate: per dieci di loro è stata firmata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del gip del Tribunale di Brescia e un uomo è ai domiciliari per aver fornito supporto logistico alla banda.

Il colpo alla villa dell'imprenditore bresciano

Le indagini sono scattate proprio la notte dell'11 gennaio 2023, quando i carabinieri si sono messi all'inseguimento di una Bmx X3 modificata che scappava a tutta velocità da Iseo con 100mila euro di refurtiva nel bagagliaio. I carabinieri sono arrivati in un garage di Rozzano e lo hanno tempestato di telecamere. In questo modo sono stati identificati tutti i presunti componenti della banda.

Secondo quanto ricostruito, un commando di quattro persone avrebbe atteso al cancello della sua villa un imprenditore di 59 anni aspettando che lo aprisse. In questo modo si sono intrufolati nel giardino, lo hanno colpito con il calcio di una pistola e sono entrati nell'abitazione. In pochi minuti, sono riusciti ad aprire la cassaforte e arraffare tutto ciò che incontravano di prezioso.

Gli altri colpi in tutto il Nord Italia

La banda si muoveva per tutto il Nord Italia a bordo di auto potenti e modificate, schermate con targhe rubate. Avrebbero compiuto colpi, oltre che a Brescia, anche a Bergamo, Monza, Pavia, Piacenza e Reggio Emilia.

Sei uomini di origine albanese sono stati portati in carcere. Altri quattro risultano ricercati e potrebbero aver lasciato il territorio italiano. Infine, un italiano è ai domiciliari perché non avrebbe partecipato attivamente ai colpi, ma fornito alla banda supporto logistico. In particolare, avrebbe reperito lui i garage e i nascondigli dove veniva nascosta la refurtiva e riparare le auto dopo le rapine.

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