Rapimento Eitan, respinto il ricorso per il complice del nonno: si deciderà per l’estradizione
C'è il no del Tribunale del Riesame di Milano sul ricordo contro l'ordinanza di custodia in carcere presentato dai difensori di Gabriel Alon Abutbul: l'uomo, un soldato di un'agenzia di contractor statunitense, è accusato di aver aiutato il nonno di Eitan, Shmuel Peleg, a rapire e a portare in Israele il piccolo lo scorso 11 settembre. Dal 3 dicembre però Eitan, unico sopravvissuto alla Strage del Mottarone, è ritornato a vivere a Pavia nella casa della zia paterna dopo un processo tenuto a Tel Aviv durato settimane. E proprio perché il bambino è di nuovo in Italia gli avvocati Cataldo Intrieri e Adolfo Scalfati, difensori di Abutbul, hanno chiesto la revoca del provvedimento perché è caduto il pericolo di reiterazione del reato così come non c'è più nessun piano preordinato per un rapimento.
L'indagine della Procura di Pavia
L'arresto per Abutbul, 50enne israeliano, era scattato il 25 novembre a Cipro: poco dopo era stato scarcerato ma con l'obbligo di firma dietro il pagamento di una cauzione. Insieme al nonno materno di Eitan, il 50enne era stato coinvolto nel rapimento di Eitan e quindi finito tra gli indagati dell'inchiesta della Procura di Pavia che indaga per sequestro di persona aggravato dalla giovane età, sottrazione e trattenimento all'estero di minore e appropriazione del passaporto del bambino. Una volta che però Eitan è tornato in Italia, i legali hanno fatto ricorso al Tribunale del Riesame che si è espresso a loro sfavore. Per capire con quali motivazioni bisognerà attendere di leggere le motivazioni che verranno depositate tra una quindicina di giorni. "Siamo rammaricati – hanno spiegato i legali all'agenzia stampa Ansa – e continueremo a lavorare auspicando che la magistratura italiana voglia contribuire ad abbassare i toni, favorendo la riconciliazione tra i protagonisti di questa vicenda, come per altro lei stessa ritiene sia necessario fare". Per il prossimo 7 gennaio, a Cipro, è fissata un'altra udienza per la procedura sull'eventuale estradizione.
Eitan affidato a un tutore esterno alle due famiglie
Continua infatti in Italia il procedimento penale sul rapimento del piccolo Eitan. Si è concluso invece con il rientro del piccolo in Italia il processo che si è tenuto in Israele concluso con la sentenza del giudice a favore del rientro del piccolo a Pavia: secondo il Tribunale israeliano il nonno aveva violato la Convenzione dell'Aja che vieta la sottrazione di minori e il trasferimento in un altro Paese senza il consenso del tutore legale. Intanto il Tribunale per i minorenni di Milano, che si sta occupando della causa civile sull'affidamento, ha infatti deciso di nominare, per il bene del bambino, un tutore esterno perché troppo accesa la battaglia sull'affidamento del piccolo da parte delle due famiglie. Il bambino però continuerà a vivere con la zia paterna Aya Biran in una villetta nella provincia di Pavia.