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Ramy Elgaml, morto dopo un inseguimento con i carabinieri: obbligo di firma per l’amico che guidava lo scooter

Sono stati revocati gli arresti domiciliari per il ragazzo di 22 anni che guidava lo scooter sul quale c’era anche Ramy Elgaml, il 19enne morto dopo un inseguimento con i carabinieri a Milano.
A cura di Ilaria Quattrone
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Ramy Elgaml
Ramy Elgaml

Non è più ai domiciliari il ragazzo di 22 anni che era alla guida dello scooter sul quale c'era Ramy Elgaml, il 19enne morto dopo un inseguimento con i carabinieri a Milano. Il 22enne, difeso dagli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli, era stato arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. I legali hanno però presentato la richiesta di revoca della misura che la giudice ha accolto.

Le esigenze cautelari "sono al momento soddisfatte dalla misura meno afflittiva dell'obbligo di presentazione davanti alla polizia giudiziaria". Inoltre "nonostante le dimissioni avvenute il 3 dicembre 2024, l'indagato accusava ancora malori dovuti alle sia pur fisiologiche complicanze dell'intervento". Anche durante l'interrogato, avvenuto il 12 dicembre, il ragazzo "si presentava visibilmente ancora sofferente e con difficoltà di deambulazione, tanto da essere sostenuto dalle stampelle". 

Inoltre dalla ultima documentazione medica prodotta dalla difesa il 16 dicembre "emerge un quadro clinico che, se pur in via di oggettivo miglioramento, è da ritenersi ancora in itinere, se solo si considera che l'indagato sarà sottoposto a un ulteriore intervento chirurgico, oltre che a ulteriori visite di controllo, alcune delle quali già programmate e autorizzate". 

Il 22enne è anche indagato per omicidio stradale in concorso. Oltre lui, è iscritto al registro degli indagati per la stessa accusa, il carabiniere che guidava l'automobile coinvolta nell'inseguimento.

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