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Ramy Elgaml, due carabinieri indagati per depistaggio: in corso accertamenti tecnici sul cellulare di un testimone

Due carabinieri indagati per falso, depistaggio e favoreggiamento personale in relazione al caso di Ramy Elgaml. Un testimone dice di aver fatto video con il cellulare all’incidente, ma di essere stato spinto a cancellarli dai militari. Sono in corso accertamenti tecnici sul suo telefono.
A cura di Alice De luca
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Ramy Elgaml (foto da TikTok)
Ramy Elgaml (foto da TikTok)

Sono indagati per falso, depistaggio e favoreggiamento personale due carabinieri legati al caso di Ramy Elgaml, il 19enne che ha perso la vita nel quartiere Corvetto di Milano, schiantandosi in sella a uno scooter dopo essere stato inseguito da una macchina dei carabinieri.

Alla base di queste nuove indagini ci sarebbero le dichiarazioni di due testimoni. Uno di loro, un 28enne autista di Ncc di nome Omar, ha raccontato alla polizia giudiziaria di aver fatto alcuni video dell'incidente e di essere stato poi avvicinato da due carabinieri che gli avrebbero intimato di cancellarli. L'altro testimone, minorenne, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

Come ha fatto sapere l'avvocata di Ramy, Barbara Indovina, il telefono di Omar si trova ora nelle mani delle forze dell'ordine che stanno facendo tutti gli accertamenti tecnici necessari.

Oltre ai due carabinieri, nel registro degli indagati rimangono iscritti, con l'accusa di omicidio stradale, anche il militare conducente della macchina e Fares Bouzidi, il 22enne alla guida del motorino, sopravvissuto allo schianto e da poco uscito dal coma.

Dai video si vedrebbe il contatto tra macchina e moto

Debora Piazza e Marco Romagnoli, gli avvocati di Fares, hanno spiegato a Fanpage.it che "Un testimone ha raccontato alla Procura di aver fatto un video in diretta dell'incidente dove, ha dichiarato, c'è stato un contatto tra la macchina e la moto che ha determinato la caduta dello scooter. Aveva filmato interamente la scena perché era lì a prendere un panino in un baracchino nelle vicinanze. Sentendo le sirene e incuriosito dalla scena, aveva attivato la telecamera del telefono. Quando i carabinieri, dopo l'incidente, si sarebbero accorti che lui aveva ripreso la scena e gli avrebbero intimato di cancellare il video".

Perché i carabinieri sono indagati per falso, depistaggio e favoreggiamento

Come spiegano i due avvocati, i carabinieri sono indagati "per falso perché nel verbale di arresto non sarebbe stata fatta nessuna menzione né di questi testimoni né del contatto tra la macchina e la moto, per depistaggio perché ci sarebbe stata la cancellazione di documenti video che potevano attestare l'accaduto, e per favoreggiamento perché i carabinieri potrebbero aver favorito il loro collega autista dell'autovettura, omettendo di segnalare la realtà dei fatti ed eventuali sue maggiori responsabilità".

L'avvocato Marco Romagnoli l'ha definito "Un quadro disarmante che lascia senza parole" e ha commentato che "la gestione di questa storia da parte dei Carabinieri non poteva essere peggiore di così".

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