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La morte di Ramy Elgaml a Milano

Ramy Elgaml, dopo l’incidente il palo del semaforo è stato buttato tra i rifiuti: perché era importante per le indagini

Il palo del semaforo, sotto cui è stato trovato il 19enne Ramy Elgaml dopo un inseguimento con i carabinieri, è stato smaltito dall’Amsa. Le analisi su esso sarebbero state fondamentali per la ricostruzione della dinamica dell’incidente.
A cura di Ilaria Quattrone
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Ramy Elgaml (foto da TkTok) e l'incidente (frame da video Tg3)
Ramy Elgaml (foto da TkTok) e l'incidente (frame da video Tg3)
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Nella giornata di ieri, lunedì 10 marzo, è stata diffusa la notizia che il palo del semaforo, sotto cui è stato trovato morto il 19enne Ramy Elgaml, non è mai stato sequestrato. È infatti finito in discarica nonostante fosse un elemento fondamentale per le indagini. Questo infatti serviva a poter fornire dettagli utili per la ricostruzione dell'esatta dinamica dell'incidente avvenuto il 24 novembre 2024 quando il ragazzo, che si trova in sella allo scooter guidato dall'amico Fares Bouzidi, è morto dopo un inseguimento con i carabinieri.

L'avvocata Barbara Indovina ha infatti chiesto più volte, durante le indagini, di sequestrare e analizzare il palo. Come mostrato in alcuni video, il folle inseguimento tra i militari e i due giovani sarebbe poi terminato con lo schianto dello scooter proprio contro il semaforo. Il 19enne sarebbe poi stato trovato sotto a quel palo. Questo, però, sarebbe stato smantellato e portato via come dimostrano alcune fotografie agli atti dell'inchiesta. Oltre al palo, non si trova nemmeno il giubbino indossato dal 19enne quella notte.

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Ci sarebbe pero una email dell'8 febbraio, firmata dall'ingegnere Marco Romaniello incaricato dalla procura a svolgere l'accertamento cinematico sull'incidente, che confermerebbe come il palo sia stato smaltito dall'Amsa, l'azienda che gestisce i rifiuti per conto del Comune di Milano. Il perito ha infatti affermato che il palo "risultava essere dismesso da A2a due giorni dopo l'incidente". Sono queste le condizioni in cui proseguono le indagini per omicidio stradale. Attualmente, nel fascicolo degli indagati, sono iscritti il 22enne che guidava lo scooter e il carabiniere alla guida della gazzella che ha investito Elgaml.

C'è poi un secondo filone dove i capi di imputazione sono favoreggiamento e depistaggio. A essere indagati sono altri due carabinieri che, quella sera, avrebbero intimato a un testimone di cancellare un video. C'è infine un terzo filone, partito dopo la denuncia dell'avvocata Debora Piazza che assiste Fares Bouzidi, dove si ipotizzano i reati di lesioni e falso a carico di due carabinieri, il conducente dell'auto e un altro che redasse il verbale.

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