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Ragazzo ucciso in una rissa a 22 anni, il padre: “Ancora nessun colpevole dopo 6 mesi”

Il ragazzo di 22 anni è stato ucciso la notte del 29 settembre scorso a Pessano con Bornago, teatro nella notte di uno scontro tra bande rivali.
A cura di Giorgia Venturini
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Simone Stucchi
Simone Stucchi

Dopo sei mesi resta ancora senza nome l'assassino di Simone Stucchi, il ragazzo di 22 anni ucciso la notte del 29 settembre a Pessano con Bornago, alle porte di Milano, teatro nella notte di uno scontro tra bande rivali. A distanza di tempo un'associazione prenderà il nome di Simone a Vimercate, il suo paese originario, su iniziativa della sorella. In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, il padre del ragazzo tiene a precisare: "Ci sono persone che hanno ucciso un ragazzo di 22 anni ancora in circolazione, se lo hanno fatto una volta potrebbero farlo ancora". Le indagini intanto vanno avanti ma ancora nessun esito: "Ci rendiamo conto della complessità del lavoro degli inquirenti. Ma sappiamo anche che i tempi della giustizia possono essere lunghi". Ma il risultato è sempre lo stesso: "Trascorrere sei mesi così, sapendo che ci sono gli assassini di un ragazzo in circolazione è terribile, non solo nei nostri confronti". Perché per i genitori di Simone la questione riguarda tutti perché con assassini in circolazione nessuno può dormire tranquillo. L'aggressore del 22enne rappresenta un pericolo per tutti.

La dinamica dell'omicidio

I fatti risalgono allo scorso settembre quando due bande rivali si erano lanciare la sfida via social: una volta sul luogo dell'appuntamento i ragazzi avevano iniziato a pestarsi lanciando bottiglie, pietre o picchiandosi con delle mazze fino a quando poi non è spuntato un coltello. Unica vittima di quello scontro fu Simone, accoltellato alla schiena, alla pancia e al cuore. Già nei giorni successivi gli inquirenti si erano concentrati su una traccia di Dna trovata sul cadavere del ragazzo. Che per ora però non ha portato a nessun esito investigativo. Non si esclude ancora nulla: tra le ipotesi anche quella che il 22enne possa essere stato colpito da più di una persona. "Faccio fatica a ripensare alla dinamica, la mente lo rifiuta, ma sono sicuro che Simone è caduto in un'imboscata che lo ha colto di sorpresa. Lui che era così agile, tra l’altro, e anche vivace, ma mai violento", conclude nell'intervista al Corriere papà Massimiliano.

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