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Ragazzo ucciso a 18 anni nel furgone a Milano: i responsabili potrebbero essere già fuggiti all’estero

Sarebbero cinque al momento i sospettati, forse scappati fuori dai confini nazionali grazie a una rete di conoscenze tra i campi nomadi di Piemonte e Lombardia. La vittima, 18 anni, è stata uccisa a colpi di fucile la notte del 26 aprile in via Varsavia a Milano.
A cura di Francesca Del Boca
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Potrebbero essere già fuggiti all'estero i responsabili dell'assassinio di Jhonny Sulejmanovic, il ragazzo di 18 anni ucciso a colpi di fucile la notte del 26 aprile scorso in via Varsavia, periferia est di Milano, mentre dormiva con la moglie all'interno della sua roulotte, parcheggiata nei pressi dell'Ortomercato.

Secondo quanto emerso finora i presunti autori dell'omicidio, però, sarebbero volti noti alla famiglia della giovane vittima: sarebbero cinque al momento i sospettati, forse scappati fuori dai confini nazionali grazie a una rete di conoscenze tra i campi nomadi di Piemonte e Lombardia.

"Mangiavamo insieme, bevevamo insieme, lavoravamo insieme e poi che fanno, mi uccidono un fratello?", ha raccontato il fratello Kevin agli agenti della Squadra mobile, spiegando agli investigatori che i responsabili avrebbero lavorato con la vittima al mercato Baloon di Torino. Avrebbe inoltre mostrato un video, pubblicato su TikTok, in cui i due si sono ripresi mentre bevevano birra in un bar nei pressi di piazzale Cuoco, solo sette ore prima del delitto in via Varsavia.

Il movente, una lunga contrapposizione tra i Sulejmanovic e altri due storici clan di rom bosniaci che non avrebbero visto di buon occhio l’arrivo a Milano di Jhonny e dei suoi parenti, dopo anni di stazionamento nei campi piemontesi. E in particolare a seguito di una pesante lite avvenuta lo scorso 7 aprile a Torino.

La discussione sarebbe nata per il possesso di un alloggio abusivo, o per dissidi nati al mercato delle pulci del Balon dove entrambe le famiglie mettono in vendita in materiale usato ogni sabato: al termine di quella lite una donna incinta si sarebbe sentita male, e avrebbe perso il bambino una volta arrivata al Pronto soccorso. Un precedente che probabilmente ha fatto salire la tensione, fino all'omicidio del giovane.

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