Ragazzo morto a causa di una caldaia difettosa, il titolare del residence vuole patteggiare
Punta al patteggiamento il titolare del residence ‘Linate' di Novegro di Segrate (nella Città Metropolitana di Milano) dove il 9 novembre del 2022 morì Francesco Mazzacane. Il 24enne, originario di Torre del Greco (in provincia di Napoli), rimase intossicato dal monossido di carbonio fuoriuscito da una caldaia difettosa, mentre il suo compagno era sopravvissuto dopo un periodo di coma. L'altro imputato, invece, l'idraulico che si era occupato dell'installazione e della manutenzione della caldaia, ha scelto di essere processato con rito abbreviato.
Nella richiesta di rinvio a giudizio la pm di Milano, Isabella Samek Lodovici, ha affermato che il gestore del residence avrebbe incaricato dell'installazione della caldaia una persona "tecnicamente priva della necessaria competenza e preparazione". Questa sarebbe, appunto, l'idraulico imputato con lui di omicidio colposo in concorso con l'aggravante delle lesioni gravi.
Quest'ultimo, in particolare, non avrebbe provveduto ad adeguare il locale interrato del residence "ai requisiti tecnici e di sicurezza necessari". Inoltre, nonostante i problemi che quella stessa caldaia aveva già manifestato, "in attesa dell'intervento di un centro di assistenza" invece di spegnerla ne avrebbe "aumentato il funzionamento".
I due imputati sono apparsi oggi, giovedì 26 settembre, in udienza davanti alla gup di Milano Sonia Mancini. L'idraulico ha scelto di essere processato con rito abbreviato, mentre il gestore del residence intende patteggiare. Al momento non c'è ancora una proposta di pena, che andrà poi concordata con la pm. La difesa sta intanto cercando di arrivare alla definizione di un risarcimento da offrire alle parti civili. L'udienza è stata aggiornata al 6 marzo.