Ragazzo di 28 anni evade i domiciliari per poter tornare in carcere: “Sono epilettico, lì ho le cure di cui ho bisogno”

"Vorrei tornare in carcere, perché lì sto bene e riesco a evitare le crisi epilettiche, grazie alla terapia farmacologica". A parlare, subito dopo essere giunto in ospedale proprio a causa di una di queste crisi, è un ragazzo di 28 anni che soffre di epilessia. È successo ieri, martedì 29 aprile, mentre si stava celebrando il processo in direttissima a suo carico al Palazzo di giustizia di Brescia per aver evaso gli arresti domiciliari.
Il giovane – 28 anni, origini senegalesi, nessun lavoro fisso – era stato trovato poche ore prime in provincia di Brescia dai carabinieri a Chiari, quando avrebbe, invece, dovuto trovarsi ai domiciliari nell’appartamento in cui vive insieme al fratello a Gorlago (Bergamo). Secondo quanto riferito dal 28enne si sarebbe trovato lì per far visita alla figlia. Così, gli agenti avrebbero portato il giovane in tribunale per essere processato in direttissima, ma proprio nel corso dell'udienza il giovane avrebbe avuto una crisi epilettica che gli ha fatto perdere i sensi. La chiamata ai soccorsi è scattata intorno alle ore 11.
Una volta giunto in ospedale, il giovane avrebbe manifestato la convinzione di voler tornare in carcere perché, ha spiegato, "a casa non riesco a curarmi come dovrei", in cella invece sì e, per questo, "vorrei tornare in carcere, perché lì sto bene e riesco a evitare le crisi epilettiche, grazie alla terapia farmacologica". Secondo quanto riferito, non sarebbe, infatti, la prima volta che il giovane violerebbe i domiciliari, evidentemente non per caso. Ma, nonostante questo, il gip di Bergamo, non ha mai aggravato la misura cautelare nei confronti del 28enne annullando così la sua speranza di potersi curare come vorrebbe: non nella propria casa, ma in un carcere.