Ragazzo di 23 anni accoltellato in stazione a Calolziocorte davanti alla madre: caccia agli aggressori
Si chiamava Malcolm Mazou Darga il ragazzo di 23 anni che ieri pomeriggio è stato ucciso a coltellate su una banchina della stazione ferroviaria di Calolziocorte, linea Milano-Lecco, all'improvviso, davanti agli occhi della madre.
"Aiutatemi, me l'hanno ammazzato", il grido della donna, che insieme al figlio aspettava un treno carica di valigie. Ma per il giovane, ferito al petto da due fendenti fatali, non c'è stato niente da fare: è morto a lato dei binari, tra le urla di dolore della madre e l'assenza di altri passeggeri, che ha consentito la fuga degli aggressori.
Latitanza che, secondo quanto emerso, potrebbe durare ben poco: i volti di coloro che hanno attaccato il 23enne originario del Burkina Faso, infatti, sono stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza della stazione di Calziocorte, ora al vaglio degli investigatori.
L'aggressione sul binario e la fuga
Secondo le prime ricostruzioni, il fatto sarebbe avvenuto nella tarda mattinata di ieri, tra il binario 2 e il binario 3. Il ragazzo, che aspettava un treno a fianco della madre, sarebbe stato circondato da un gruppetto di connazionali e, dopo una breve colluttazione, subito colpito con almeno due coltellate sferrate alla gamba e al torace, in pieno petto. I suoi aggressori, poi, lo hanno abbandonato a terra in una pozza di sangue, e sono scappati a gambe levate. Il tutto in pochissimi istanti, una manciata di secondi a malapena.
Inutile la corsa in ospedale a Lecco
Inutile purtroppo la corsa verso l'ospedale Manzoni di Lecco, nel disperato tentativo di salvare la vita al giovane ormai senza più conoscenza: immediatamente preso in carico dai medici, e ricoverato nel reparto di Terapia intensiva, Malcolm è morto nel giro di poche ore.
Adesso, insomma, è tutto nelle mani di Polfer e Carabinieri: gli investigatori avrebbero già repertato alcuni indizi e acquisito le immagini registrate dalle telecamere installate anche al di fuori della stazione, che hanno immortalato l’intera scena. Elementi fondamentali per spiegare le motivazioni ancora ignote di un attacco così feroce. Si è trattato di un'aggressione spontanea, o di un regolamento di conti? Un agguato, una spedizione punitiva?