Ragazzo di 21 anni picchiato in casa perché non ha pagato l’affitto da 300 euro: due condannati
Due bresciani sono stati condannati in primo grado a più di 4 anni di reclusione ciascuno per aver picchiato e tentato di estorcere denaro a un 21enne nel novembre del 2020. Il giovane era stato aggredito nell'abitazione di Gardone Riviera dove viveva in affitto per un presunto debito di 300 euro a cui avrebbero aggiunto altri 200 euro da pagare per il "disturbo". Sono stati, invece, assolti il proprietario di casa e un quarto imputato.
Il pestaggio per l'affitto non pagato
L'episodio per cui tre bresciani e un siciliano sono finiti a processo perché accusati a vario titolo di tentata estorsione in concorso, lesioni personali aggravate, violazione di domicilio e sostituzione di persona è accaduto nel novembre del 2020 a Gardone Riviera, sulla costa bresciana del lago di Garda. Il motivo dell'aggressione sarebbe un presunto affitto non pagato da parte del 21enne di origine pakistana che viveva in affitto in un appartamento della zona.
Un giorno in tre si sarebbero presentati all'abitazione, con uno di loro che si sarebbe finto agente della polizia di Stato. In questo modo sarebbero riusciti a farsi aprire la porta dal 21enne per poi malmenarlo colpendolo con diversi pugni in faccia e prendendolo a calci una volta gettato a terra procurandogli un trauma facciale e una distorsione cervicale.
Le sentenze dopo oltre 3 anni
Il ragazzo aveva poi presentato denuncia ai carabinieri. Secondo l'accusa, a organizzare la "spedizione punitiva" era stato il proprietario di casa, un 62enne siciliano, ma gli esecutori materiali erano tre bresciani. Il motivo era il presunto debito da 300 euro per un affitto non pagato, a cui erano stati aggiunti altri 200 euro da pagare per il "disturbo".
Dopo oltre tre anni, è arrivata la prima sentenza. Il proprietario di casa e uno dei tre bresciani sono stati assolti, mentre gli altri due sono stati condannati: uno a 4 anni e 10 mesi di reclusione e l'altro a 4 anni e 8 mesi.