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Ragazzo di 14 anni aggredito con i sassi da una baby gang: “Preso di mira da mesi”

Un 14enne è stato aggredito da un gruppo di ragazzi mentre camminava per le strade di Pavia. Il padre ha raccontato che il figlio è stato preso di mira da alcuni mesi da alcuni giovani e che ha già denunciato la situazione.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un 14enne di Pavia è stato accerchiato e picchiato da un gruppo di ragazzi mentre camminava lungo Strada Nuova insieme ad alcuni amici nel tardo pomeriggio di domenica 1 ottobre. Il padre del ragazzo, arrivato sul posto pochi minuti più tardi, lo ha portato subito al Policlinico San Matteo dove il personale sanitario lo ha voluto trattenere fino a lunedì sera per alcuni accertamenti. "Da mesi è tormentato da questi ragazzi, lo hanno preso di mira e non si capisce perché", ha raccontato suo padre, "ho già denunciato la situazione, i loro nomi sono noti ma nessuno fa niente".

L'aggressione in Strada Nuova

Stando a una prima ricostruzione, il 14enne si trovava in Strada Nuova intorno alle 17 di domenica 1 ottobre. Era insieme a tre amici, quando è stato avvicinato da un gruppo di 15enni e di 16enni. Il ragazzo ha raccontato di averne riconosciuti tre, dato che gli avrebbero dato già fastidio in passato.

Il gruppo ha iniziato a provocarlo per poi colpirlo con calci e pugni. Alcuni di loro gli avrebbero lanciato contro i sassi che hanno trovato sul selciato. Gli amici hanno provato a difendere il 14enne, senza riuscirci.

La chiamata al padre e la denuncia

Una volta che il gruppo si è allontanato, il 14enne ha telefonato al padre che in pochi minuti è arrivato in suo soccorso. "C'erano diverse persone", ha raccontato a La Provincia Pavese il 55enne di origini egiziane ma residente da tempo a Pavia, "mio figlio era ferito, aveva preso un colpo in testa".

Al San Matteo gli hanno diagnosticato un ematoma cranico e lo hanno tenuto sotto osservazione fino a lunedì sera, 2 ottobre, per poi dimetterlo con una prognosi di 30 giorni. "Ho già denunciato la situazione, sono costretto ad accompagnarlo a scuola e a prenderlo all'uscita", ha raccontato ancora il padre, "ha trascorso l'estate chiuso in casa". La dinamica dell'aggressione è ancora da verificare anche con l'ausilio delle telecamere installate in zona.

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