Ragazzo con bolle d’aria nei polmoni salvato dalla Polizia: l’ospedale non riusciva più a contattarlo per farlo ricoverare
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A Carugo, in provincia di Como, un ragazzo di 23 anni con due bolle d'aria nei polmoni si è salvato grazie all'intervento della Polizia Locale. Dopo che il 23enne ha fatto alcuni esami all'interno dell'ospedale di Carugo, infatti, i medici hanno tentato di ricontattare la famiglia per consegnare i referti e farlo tornare urgentemente nella struttura, ma si sono accorti che il numero di telefono salvato nelle informazioni di contatto era sbagliato. L'ospedale ha quindi chiesto aiuto alla Polizia Locale per rintracciare i genitori del 23enne, di cui non si trovava il contatto nemmeno all'ufficio dell'anagrafe.
É a questo punto che è intervenuta Lorena Beretta, Comandante della Polizia Locale di Carugo: "Quella mattina stavo facendo una lezione di educazione stradale in una scuola – ha raccontato Beretta a Fanpage.it – ma ho mollato tutto e sono andata all'indirizzo che mi era stato riferito dalla centrale operativa. Essendo però metà mattinata, in casa non ho trovato nessuno, ma ho incontrato un vicino di casa al quale ho chiesto se conosceva la famiglia, lui mi ha detto di sì. A quel punto gli ho chiesto se poteva telefonare al padre del ragazzo di cui aveva il numero di cellulare e mettermi in contatto con lui".

Vedendo il numero di telefono conosciuto, l'uomo ha risposto subito e la comandante della Polizia gli ha chiesto di tornare a casa. Una volta rincasato, gli ha poi spiegato la situazione, invitandolo ad andare urgentemente in ospedale con il figlio. "Il pomeriggio di quel giorno ci siamo risentiti – spiega ancora Beretta – e lui mi ha detto ‘Non so come ringraziarla perché mio figlio era come una bomba a orologeria: l'hanno ricoverato subito perché aveva due bolle d'aria dei polmoni e loro lo stavano disperatamente cercando per farlo tornare indietro‘"
Il ragazzo è rimasto ricoverato in ospedale per una decina di giorni ed è stato dimesso nel fine settimana: "Sono andata a trovarlo a casa sua e sono stata molto contenta – conclude la comandante della Polizia – l‘importante era che stesse bene. Ma ci tenevo a ringraziare sia il vicino di casa che la collega della centrale operativa che sono stati fondamentali per risalire ai genitori del ragazzo: certe volte la tempestività nelle cose sta anche nel contributo che ognuno può dare nel proprio ruolo".