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Ragazzo 26enne trovato morto a Campione del Garda: disposta l’autopsia

Un ragazzo di 26 anni, Kalil Lamimi, è stato trovato morto mercoledì mattina a Campione del Garda, sulla sponda bresciana del Benaco. Il ragazzo era impiegato come aiuto cuoco in un ristorante: il suo datore di lavoro, non vedendolo arrivare, ha dato l’allarme. Sul corpo non sono stati trovati segni di violenza, ma per chiarire le cause del decesso la magistratura ha disposto l’autopsia.
A cura di Francesco Loiacono
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Kalil Lamimi (Foto Facebook)
Kalil Lamimi (Foto Facebook)

Dramma a Campione del Garda, frazione di Tremosine sulla sponda bresciana del lago di Garda. Un ragazzo di 26 anni, Kalil Lamimi, è stato trovato morto nella mattinata di mercoledì 3 agosto nella struttura in cui aveva passato la notte, il Vela club. Il ragazzo era impiegato come aiuto cuoco in un ristorante di Campione ed è stato proprio il suo datore di lavoro a dare l'allarme: lo aveva chiamato più volte non vedendolo arrivare, ma non avendo ricevuto alcuna risposta aveva allertato i soccorsi. Quando gli operatori sanitari del 118 sono intervenuti per il 26enne non c'era più niente da fare: lo hanno trovato senza vita e non è stato possibile rianimarlo.

Sul corpo non sarebbero stati trovati segni di violenze

Sulla sua morte la procura di Brescia ha aperto un'inchiesta: le indagini dei carabinieri della compagnia di Salò dovranno chiarire le cause del decesso, che al momento sembrano comunque non essere collegate a una morte violenta. Nella stanza in cui dormiva la vittima sarebbero stati trovati dei farmaci che potrebbero aver causato il decesso del 26enne. Sul corpo, stando a quanto riportato dalla testata "Bresciatoday", non sarebbero stati trovati segni di violenze e sarebbe anche stato escluso il coinvolgimento di terze persone nel decesso.

Per eliminare qualsiasi dubbio o alone di mistero sulla vicenda la magistratura ha disposto l'autopsia. Nel frattempo in paese è tanto il dolore per la tragica fine di Kalil, di origini tunisine ma da molto tempo in Italia. Il ragazzo risultava residente a Riva del Garda e aveva abitato anche ad Arco, in Trentino. Dallo scorso maggio era tuttavia arrivato nella località bresciana: dopo aver fatto tanti mestieri, tra cui il carrellista e magazziniere, aveva trovato lavoro nell'ambito della ristorazione.

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