Ragazzino 13enne morto dopo una caduta dal monopattino: indagato l’amico che glielo ha prestato
C'è una prima svolta nella tragica vicenda della morte di Fabio Mosca, il ragazzino di 13 anni deceduto lunedì a Sesto San Giovanni, vicino Milano, dopo una caduta da un monopattino elettrico. Il proprietario del mezzo, un ragazzo di 17 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo dalla procura del tribunale per i minorenni di Milano. Si tratterebbe di un atto dovuto per consentire all'indagato, tramite i suoi legali, di partecipare a tutti gli accertamenti che saranno condotti per cercare di chiarire le esatte circostanze della tragedia. Stando a quanto emerso finora pare che il 13enne abbia chiesto all'amico di provare il monopattino elettrico: il ragazzo gli ha prestato il mezzo e l'adolescente lo ha iniziato ad utilizzare sulla pista ciclabile di viale Gramsci, a quanto pare senza casco. Il 13enne ha poi perso il controllo del mezzo cadendo sull'asfalto e battendo con violenza la testa. Inutili si sono rivelati i soccorsi: l'adolescente non ha mai ripreso conoscenza ed è poi morto all'ospedale Niguarda, dov'era stato trasportato in condizioni disperate.
Nuove regole a Sesto: casco obbligatorio e velocità ridotta
Al di là di ciò che accerterà la magistratura, che dovrà capire anche se il monopattino fosse omologato oppure no, l'incidente di lunedì ha profondamente scosso tutti i cittadini di Sesto San Giovanni e anche il sindaco dell'ex Stalingrado d'Italia, Roberto Di Stefano. Quest'ultimo ha firmato un'ordinanza con la quale obbliga chi utilizza i monopattini elettrici sul territorio comunale a indossare il casco e riduce la velocità massima consentita per questi mezzi a 20 chilometri orari se si percorrono le piste ciclabili e a 5 chilometri orari se ci si trova in un'area pedonale (rispetto alle norme nazionali che prevedono limiti rispettivamente di 25 e 6 chilometri orari). "Non c'è più tempo da perdere – ha dichiarato il sindaco -: in attesa che il Parlamento approvi al più presto una legge per regolamentare l'uso di questi mezzi (equiparandoli a ciclomotori), che come abbiamo visto in diverse occasioni, possono essere davvero pericolosi, abbiamo deciso di intervenire, per quanto di nostra competenza, con l'obiettivo di iniziare a comporre un quadro normativo chiaro e preciso".