Ragazzina rifiuta le nozze combinate: i genitori accusati di tentata induzione a contrarre matrimonio
Una ragazzina sarebbe stata indotta a contrarre matrimonio. La giovane, che all'epoca dei fatti aveva tredici anni, è originaria del Pakistan. Madre e padre, un giorno, le hanno comunicato che avrebbe sposato il cugino: hanno inviato le misure dell'abito e messo a punto tutti i preparativi. Avevano addirittura pensato di farla sposare per telefono. A raccontare questa storia è il quotidiano Il Corriere della Sera.
Nata in Pakistan ma cresciuta a Seregno (Monza e Brianza) la vittima, appena saputo cosa avrebbe dovuto fare, ha iniziato a compiere gesti autolesionistici. I primi che si sono resi conto di alcuni segnali di disagio sono i responsabili della scuola che hanno inviato una segnalazione al Tribunale dei Minori. I giudici hanno quindi disposto alcuni colloqui psicologici anche alla presenza dei genitori.
Il padre ha spiegato che un connazionale era interessato alla figlia, ma che quest'ultima era troppo piccola per il matrimonio. A dicembre 2022, però, in casa si è iniziato a parlare di preparativi e che tutto sarebbe dovuto avvenire entro l'estate 2023. La ragazza ha poi deciso di andare in una comunità protetta fuori dalla Lombardia rifiutando quindi le nozze combinate. Ha firmato per rimanerci fino ai 21 anni.
I familiari (genitori e un fratello maggiore) sono stati accusati di tentata induzione a contrarre matrimonio: la Procura aveva chiesto l'archiviazione, ma la giudice per le indagini Angela Colella ha imposto al pubblico ministero di formulare l'imputazione coatta.