Ragazzina picchiata da due 14enni, il sindaco: “I commenti degli adulti portano solo altra violenza”
Una ragazzina, qualche giorno fa, è stata presa a calci e pugni da due 14enni nel sottopassaggio di un parcheggio di Gardone Valtrompia, nel Bresciano. Le autrici del pestaggio, e la presunta mandante, sono state denunciate ai carabinieri, ma quello che preoccupa di più il paese è il fatto che alla scena hanno assistito circa 30 ragazzi che, piuttosto che intervenire in aiuto della vittima, hanno preferito immortalare la scena facendo video con i propri smartphone. "Si è trattato di un fatto gravissimo soprattutto per l'indifferenza dei ragazzi", ha commentato il sindaco Pierangelo Lancelotti, "ma sullo stesso piano metto anche quello che si scrive sui social, commenti che portano altra violenza".
Il pestaggio
Uno dei video del pestaggio è stato fatto girare sui social e sulle chat di Whatsapp. Si vedono le due ragazze che strattonano la vittima dicendole: "Devi chiedere scusa". Poi schiaffi, pugni e calci. Alcuni dei presenti si mettono a fischiare, a urlare, c'è chi incita la folla che assiste al pestaggio con il telefono in mano.
Tutto finisce solo quando la ragazza riesce a liberarsi e, ferita, riesce ad andare via. Dopo essersi fatta medicare in pronto soccorso, ha denunciato le sue assalitrici per lesioni. La mandante, una terza ragazzina che non avrebbe preso parte al pestaggio, avrebbe agito per motivi di gelosia, per un ragazzo conteso.
Le reazioni al video e le parole del sindaco
Per la violenza delle immagini e il loro clamore, il video è diventato virale in pochissime ore. Il dito della maggior parte di chi ha visto quel filmato è puntato contro chi non ha fatto nulla per aiutare quella ragazza e a volte questa posizione è stata espressa con toni discutibili.
Per questo motivo, lo stesso sindaco di Gardone Valtrompia, Pierangelo Lancelotti, è intervenuto sulla questione. Riconosciuta la gravità di quanto accaduto, il primo cittadino ha chiesto di fare attenzione anche ai commenti che vengono lasciati sui social da parte degli adulti: "Non fa bene questo tipo di reazione, i commenti portano altra violenza".
Come ha ricordato al quotidiano BresciaOggi, "chi ha figli sa che quello del genitore resta il mestiere più complicato". Quindi, afferma Lancelotti, "l'unica soluzione è fare rete tra famiglia, istituzioni, associazioni sportive e culturali. Dopo aver letto i commenti comparsi in rete ho perso le speranze per gli adulti, ma credo che si possa fare molto per le nuove generazioni".