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Ragazzina di 11 anni in classe con i pantaloncini, la scuola chiama la madre: “Inadeguati, deve portarle un cambio”

La madre di una studentessa di 11 anni ha ricevuto una chiamata dalla scuola della figlia, nel Milanese, in cui le veniva detto che l’abbigliamento della ragazzina non andava bene per stare in classe. L’alunna si era presentata con pantaloncini da basket, ritenuti “inadeguati” dalla professoressa.
A cura di Enrico Spaccini
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Una studentessa di 11 anni della scuola media dell'istituto comprensivo ‘Emanuela Loi' di Mediglia, nella Città Metropolitana di Milano, è entrata in classe indossando un paio di pantaloncini neri da basket che lasciavano scoperto il ginocchio. La professoressa che stava facendo lezione in classe, non ritenendo quello un abbigliamento adatto all'ambiente scolastico, ha fatto chiamare la madre della ragazzina chiedendole di portarle un cambio. Il genitore, però, ha protestato prima a scuola e poi, coinvolgendo anche i rappresentanti di classe, inviando una mail alla preside. Il giorno seguente, l'11enne aveva ancora indosso quegli stessi pantaloncini.

La protesta della madre della studentessa

"Mia figlia non ha fatto nulla di male", ha raccontato la madre della studentessa al Cittadino di Lodi, "i pantaloncini erano sobri, non attillati. Si è sentita demoralizzata per l'umiliazione". All'inizio di ogni anno scolastico, i genitori degli alunni sono chiamati a sottoscrivere un regolamento interno all'istituto in cui vengono poste alcune regole valide per l'anno scolastico. Tuttavia, il punto relativo all'abbigliamento parla solo di indossare abiti "adeguati" senza fornire ulteriori specifiche.

Così, se secondo la ragazzina quei pantaloncini da basket, non attillati e non di molto più alti del ginocchio, potevano andare bene per stare in classe, la sua insegnante non era dello stesso avviso. La protesta della madre dell'alunna ha coinvolto anche i rappresentanti dei genitori, che insieme hanno inviato una lettera alla preside.

"L'alunna non è mai stata esclusa dalle lezioni"

La dirigente scolastica, Laura Corradini, ha risposto affermando che nonostante il diverso punto di vista "l'alunna non è mai stata esclusa dalle lezioni, né allontanata da scuola o tantomeno punita". Non solo, la preside precisa che "se la madre, chiamata al telefono, avesse detto che non poteva portare un cambio, avremmo tenuto la ragazza in classe con molta serenità".

Questo, comunque, non sarebbe stato il primo episodio legato all'abbigliamento che si è verificato durante l'anno scolastico ormai giunto al termine. Almeno in un paio di occasioni altrettanti genitori sarebbero stati invitati a portare un cambio più "adeguato" ai rispettivi figli.

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