Ragazzina 16enne in cura per l’anoressia racconta gli abusi che avrebbe subito dal padre per 7 anni: 50enne a processo

Si aprirà il prossimo 12 giugno il processo a carico di un uomo di 50 anni di Pavia accusato di violenza sessuale aggravata ai danni della figlia minorenne. La ragazzina, che oggi ha 16 anni, avrebbe iniziato a parlare dei presunti abusi che sarebbe stata costretta a subire per anni dal padre durante le sedute di terapia per la grave forma di anoressia che l'ha portata a pesare 30 chili. Una volta partita la segnalazione in Procura, la ragazza è stata allontanata dal nucleo familiare e ora vive in una comunità protetta. Il 50enne, difeso dall'avvocato Marco Sommariva, ha deciso di affrontare il processo rinunciando a riti alternativi. Nei suoi confronti non state adottate misure cautelari.
Come riportato da La Provincia Pavese, la 16enne avrebbe iniziato a fare le prime confidenze agli psicologi con cui sta affrontando un percorso di cura per i gravi disturbi alimentari di cui soffre. Durante la terapia, avrebbe raccontato ai professionisti di aver subito sin da quando aveva 6 anni fino ai 13 anni violenze da parte del padre. La ragazzina viveva insieme ai gentiroi in un appartamento popolare nel quartiere ovest di Pavia.
I presunti abusi si sarebbero verificati con una frequenza anche di tre volte a settimana, all'insaputa della madre che, anche a detta della ragazzina, non si sarebbe mai accorta di nulla. A lei non viene contestata alcuna ipotesi di reato. La 16enne, che non avrebbe mai parlato di queste presunte violenze con nessuno prima d'ora, ha spiegato che sarebbero avvenute soprattutto quando il padre era ubriaco.
Il 50enne è, dunque, imputato per episodi che si sarebbero verificati in un lasso di tempo pari a circa 7 anni. La ragazzina, una volta arrivata la segnalazione in Procura, è stata allontanata dal nucleo familiare e ora vive in una comunità protetta. Assistita da un curatore speciale e dall'avvocato Umberto Battaglia, si è costituita parte civile al processo nei confronti del padre che si aprirà il 12 giugno davanti al collegio dei giudici presieduto da Fabio Lambertucci.