Ragazzina 16enne finisce in chat pedopornografica su Telegram, l’eurodeputata: “Girone infernale”
Più di 53mila utenti, con una media di 3.000 persone connesse simultaneamente, che si scambiano materiale pedopornografico su una chat di Telegram, applicazione di messaggistica instantanea. È quanto ha scoperto quasi per caso l'eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri, che dopo aver ricevuto una segnalazione da un suo concittadino di Busto Arsizio, comune in provincia di Varese in cui risiede, ha denunciato tutto alla polizia postale.
Una ragazzina finita a sua insaputa nella chat
Nella chat era finita senza volerlo anche un'adolescente, una ragazzina di 16 anni. "Purtroppo si può entrare in questa stanza dell'orrore anche inconsapevolmente – ha infatti spiegato l'europarlamentare leghista in un post su Facebook – Basta avere un profilo su Telegram, che si può creare senza documenti o certificazione dell'identità in forma digitale. Può iscriversi chiunque, senza lasciare la minima indicazione della sua identità, ‘rubando' anche i contatti legati a numeri di telefono esistenti. Dentro queste chat – ha aggiunto Tovaglieri – si può arrivare attraverso l'aggiunta di persone che hanno il tuo contatto salvato, che può essere recuperato da qualche documento (curriculum, biglietto da visita o ricevuto da terzi) oppure generato casualmente. Le condizioni di default di utilizzo di Telegram non prevedono un esplicito consenso per entrare a fare parte di un gruppo e ci si può finire senza saperne nulla".
Girone infernale di depravazione e violenza
All'interno del gruppo la politica bustocca ha scoperto foto e video sessualmente espliciti anche di minori, contenuti che sembrerebbero essere collegati al Revenge Porn, ossia il reato di "Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti" introdotto con la cosiddetta legge sul Codice rosso nel luglio del 2019. Negli scorsi mesi altri gruppi analoghi erano stati bloccati dalla polizia postale, ma come spiega l'eurodeputata il problema è che in caso di cancellazione del gruppo ci sono subito altri canali collegati che ne prendono il posto: "Quindi, chiusa una stanza dell'orrore, gli utenti possono riversarsi su una nuova chat creata sempre dagli stessi amministratori. Un girone infernale di depravazione e violenza, senza testa e senza coda". Tovaglieri spera comunque che, anche grazie alla sua denuncia, le autorità possano bloccare la chat in questione e assicurare alla giustizia gli amministratori del gruppo, "che pensano di farla franca grazie all’anonimato che l'applicazione permette di mantenere".