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Ragazzi picchiati a Parco Sempione a Milano, una vittima: “Non ci hanno derubato, volevano solo farci male”

Uno dei due ragazzi picchiati al Parco Sempione lo scorso 24 settembre ha raccontato la dinamica dell’aggressione e come sta a tre settimane da quell’episodio. “Non volevano derubarci ma solo farci del male – ha detto il 25enne – Voglio raccontarlo perché tutti sappiano cosa può capitare a Milano”.
A cura di Sara Tirrito
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Immagine di repertorio
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A tre settimane dal pestaggio al Parco Sempione di Milano, in cui due ragazzi di 25 e 26 anni sono stati gravemente feriti, una della due vittime, la più giovane, ha raccontato la dinamica dei fatti e come sta adesso. Nella notte tra il 23 e il 24 settembre scorso, il 25enne era stato aggredito in un parcheggio vicino al Parco da un gruppo di malviventi. Aveva riportato fratture composte a zigomo, mascella e naso ed è ancora in fase di cura. Il ragazzo, che ancora non ha recuperato la sensibilità a parti del volto, ha raccontato di non comprendere ancora le ragioni dell'aggressione: "Mi hanno riempito di pugni in faccia ma non hanno cercato di derubarci, volevano solo farci male", ha detto.

La dinamica del pestaggio nel racconto della vittima

I due ragazzi erano usciti dopo aver cenato insieme in casa. Avevano bevuto un drink in viale Alemagna e si erano incamminati verso una discoteca nei paraggi, dove avrebbero raggiunto degli amici. Per fare più in fretta, avevano preso una scorciatoia che attraversava un parcheggio anziché la strada. "È lì che un ragazzo di origini nordafricane si è avvicinato per chiederci un accendino", ha raccontato il giovane a Il Giorno.

Davanti a un rifiuto, l'uomo avrebbe insistito e sarebbe stato raggiunto da un complice: "Non volevo litigare – spiega la vittima – ho detto che avrei svuotato le tasche, ma ho peggiorato la situazione". L'aggressore avrebbe risposto dicendo "Non sono un poliziotto", poi, la rissa: una serie di colpi da persone diverse. "Mi è arrivato un pugno da dietro – ricorda – e mi sono accorto che alle nostre spalle c'erano cinque persone. Eravamo accerchiati".

L'aggressione senza un motivo

Colpiti a raffica, nessuno dei due ha mai perso i sensi. Quando gli aggressori si sono avventati sull'amico, il 25enne è riuscito a scappare e a raggiungere la comitiva che li stava aspettando per chiedere aiuto. Nel frattempo il 26enne, per terra, e già con il volto tumefatto, si è defilato e ha domandato l'intervento della polizia locale di passaggio. "Non volevano rubarci soldi, cellulari o gioielli – ha raccontato il 25enne – non hanno provato a sottrarmi il Cartier. Volevano solo farci male". Dopo il pestaggio, i giovani hanno sporto denuncia fornendo una descrizione delle persone che li hanno aggrediti.

Nella colluttazione, il 26enne ha riportato fratture scomposte a mascella e naso. Anche il 25enne aveva il volto intriso di sangue e aveva subito traumi a mascella, naso e zigomo ma le sue fratture erano composte: "Non ho ancora recuperato la sensibilità in alcune parti del volto", ha dichiarato a tre settimane dall'aggressione. Soccorsi, sono stati portati al Policlinico di Milano e operati per le fratture con una prognosi di un mese. Il 25enne, che ha lavorato in Belgio e Lussemburgo ha sottolineato le ragioni per cui si è esposto con un'intervista. "Ho voluto raccontare questa storia – ha spiegato – perché vorrei tutti fossero a conoscenza di quello che può capitare a Milano: bisogna fare attenzione".

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