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Ragazzi investiti e uccisi dopo lite in discoteca, condannato a 6 anni e 8 mesi Matteo Scapin

Matteo Scapin, il ragazzo che ha investito Luca Carissimi e Matteo Ferrari nell’agosto del 2019, uccidendoli, è stato condannato a 6 anni e 8 mesi per omicidio colposo. Questa la sentenza del tribunale di Bergamo che disattende le richieste della procura che aveva chiesto una condanna a 16 anni di reclusione per omicidio volontario non aggravato.
A cura di Filippo M. Capra
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Matteo Scapin, il ragazzo che nell'agosto del 2019 aveva investito e ucciso altri due giovani, Luca Carissimi e Matteo Ferrari, di 21 e 18 anni, è stato condannato dal tribunale di Bergamo a 6 anni e 8 mesi per omicidio colposo. Disattese le aspettative della procura che aveva chiesto una condanna a 16 anni per omicidio volontario non aggravato. Scapin aveva investito Luca e Matteo dopo una lite in una discoteca, ma il giudice ha riconosciuto il concorso di causa nella produzione dell'evento.

La ricostruzione dei fatti

I fatti risalgono ad una serata dei primi giorni di agosto del 2019, quando i due amici stavano tornando a casa a bordo di una moto. Scapin li aveva raggiunti con la sua Mini Cooper, speronandoli. La caduta fu molto violenta. Il 21enne, Luca Carissimi, è morto poco dopo in ospedale, mentre per Matteo Ferrari erano state nutrite maggiori speranze, spezzate purtroppo dal suo decesso, morto il giorno seguente. Dopo aver causato l'incidente, Scapin si era dato alla fuga, salvo presentarsi la mattina seguente in Commissariato per ammettere di aver provocato il sinistro. Al momento dell'incidente, Scapin era positivo all'alcol test. Successivamente, le indagini condotte dalla polizia avevano accertato che prima dell'investimento da parte del condannato, i tre erano stati protagonisti di un paio di litigi all'interno della discoteca di Orio al Serio dove avevano trascorso la serata. Le vittime avrebbero proferito qualche commento di troppo sulla fidanzata di Scapin, mandando su tutte le furie quest'ultimo. In entrambe le occasioni, a sedare gli animi ci pensò un buttafuori del locale.

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