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Evasione dal carcere Beccaria di Milano

Ragazzi evasi dal carcere Beccaria, trovato un terzo detenuto: in quattro ancora in fuga

Salgono a tre gli evasi fermati poche ore dopo la fuga dal carcere Beccaria di Milano: si cercando ancora altri quattro giovani detenuti.
A cura di Giorgia Venturini
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Nella mattinata di oggi 26 dicembre è stato individuato e fermato un'altro ragazzo dei sette detenuti del carcere Beccaria di Milano evasi il giorno di Natale. Salgono a tre quindi gli evasi fermati, mentre altri quattro sono ancora in fuga. Il terzo evaso si sarebbe costituito in carcere accompagnato dai genitori.

In carcere l'incontro con alcuni rappresentanti del governo

Intanto che continuano le ricerche, oggi al carcere minorile si terrà un incontro tra gli alti vertici del carcere e un gruppo di rappresentanti del Dipartimento della giustizia minorile del ministero. Tra questi il direttore generale del Dipartimento, Giuseppe Cacciapuoti, e il sottosegretario alla Giustizia con delega al trattamento detenuti e agli istituti minorili, Andrea Ostellari.

Tra i punti da chiarire, soprattutto come sia stata possibile la fuga del gruppo di giovani senza che il personale se ne accorgesse: gli agenti penitenziari si sono accorti dell'evasione pochi minuti dopo "vedendo che mancavano dei detenuti e i pannelli divelti", come spiega a Fanpage.it Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato UILPA Polizia Penitenziaria.

I giovani detenuti infatti avrebbero approfittato dei lavori di ristrutturazione che vanno avanti da anni per creare un varco nella recinzioni e scavalcare il muro che circonda il carcere. Così sono riuscivi a evadere: due di loro sono stati presi poche ore dopo, il terno nella mattinata di oggi. Si cercano ancora gli altri quattro.

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All'incontro in carcere anche Matteo Salvini

Oggi all'istituto penitenziario è atteso anche Matteo Salvini: "Ci sarò oggi per incontrare il direttore, per capire come mettere in maggiore sicurezza non solo il carcere minorile di Milano ma anche tutte le carceri italiane perché troppo spesso ci sono episodi violenti", ha detto il ministro delle Infrastrutture.

Il sindaco Sala: Continui richiami al governo

Con un post su Facebook è intervenuto anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala sottolineando come la situazione al carcere Beccaria sia da tempo un problema: "Io il Beccaria lo conosco bene. L’ultima mia visita risale a poco tempo fa, per la precisione a settembre. E comunque più volte ci sono stato insieme a Don Gino Rigoldi".

Poi il primo cittadino precisa: "Sempre insieme a lui abbiamo fatto continui richiami ai Governi che si sono succeduti per mettere mano a questo problema ormai fin troppo evidente. Perché non c’è proprio più spazio per chiacchiere o affermazioni generiche di sconcerto. Il Beccaria era un carcere modello. Lo era nel passato, in un passato ormai remoto. Da quasi vent’anni non c’è un Direttore, e ce la si è cavata con dei facente funzione".

Il sindaco ribadisce che da una "quindicina d’anni ci sono lavori in corso, che non finiscono mai. Questa è la situazione. Chi si vuole scandalizzare per l’accaduto è libero di farlo. Ma la realtà va guardata in faccia".

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