Ragazze costrette a prostituirsi per 20 ore di fila: lo sfruttamento in un appartamento con 30 clienti al giorno
Scoperto un giro di prostituzione a Bergamo. In manette sono finite una 46enne cinese e un 67enne italiano: dovranno ora difendersi dall'accusa di sfruttamento della prostituzione. Le indagini nei loro confronti da parte dei carabinieri di Bergamo sono iniziate ad ottobre del 2022 quando qualcuno avrebbe segnalato un sospetto via vai di persone all'interno di un appartamento di Ponte San Pietro. Tutti gli accertamenti hanno permesso di svelare quello che accadeva: al giorno circa 30 persone, tutti clienti, accedevano in quella casa e pagavano una prestazione sessuale. I clienti, così come i condomini del palazzo, sono stati i testimoni chiave delle indagini.
Nel dettaglio, la cinese direttrice dell’attività aveva preso in affitto l’immobile da un italiano 67enne, nonché complice del giro illegale: sapendo cosa avveniva nel suo appartamento l'uomo percepiva un affitto ben superiore ai prezzi di mercato. La donna reclutava ragazze, anche loro di origini cinesi, tramite i social pattuendo con loro che la metà dei guadagni sarebbe rimasta a lei. La lista delle cinesi reclutate per l’attività di prostituzione – come spiegano gli inquirenti – arrivava addirittura a coprire tutto l’anno 2026. Nei mesi scorsi i carabinieri hanno portato a termine alcune perquisizioni: come nel dicembre 2023 quando una ragazza è stata trovata in stazione a Curno con 31.230 euro in contanti nascosti in una calza che teneva legata alla vita. Nel gennaio del 2024 si è provveduto con la perquisizione all'interno dell'appartamento: qui sono stati trovati e sequestrati altri 13 mila euro in contanti. Tutti i soldi sarebbero derivati dalla prostituzione.
Tra i compiti dell'italiano invece anche quello di procurare profilattici e altri beni di prima necessità per commettere il reato. Durante l'ultima perquisizione sono infatti stati sequestrati anche 5mila preservativi. Ma la cosa peggiore scoperta nelle indagini sono le condizioni delle ragazze sfruttate: le donne, infatti, non uscivano mai di casa e per circa 20 ore al giorno non facevano altro che dare prestazioni sessuali sotto le indicazioni obbligatorie della direttrice dell’attività. I due arrestati si trovano ora in carcere a Bergamo, mentre l'appartamento è stato messo sotto sequestro.