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Ragazza trascinata sotto la macchina per 300 metri, il guidatore era ubriaco: quattro volte oltre il limite

Il conducente 21enne, incensurato e residente in zona, è stato fermato dalla polizia all’altezza di piazza Bausan a Milano, quartiere Bovisa. I poliziotti di una volante hanno notato le gambe della vittima trascinate accanto alle ruote anteriori.
A cura di Francesca Del Boca
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Immagine di repertorio
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Era ubriaco il conducente della vettura che nella tarda serata di domenica 23 giugno ha investito due amiche mentre attraversavano la strada in zona piazza Bausan a Milano, quartiere Bovisa, trascinando una di loro sotto le ruote della macchina per più di 300 metri: l’etilometro somministrato al guidatore 21enne dopo l'incidente ha restituito un valore di 1,86, quasi quattro volte oltre il limite consentito per legge, mentre si attendono gli esiti dell’esame antidroga.

Il giovane, incensurato, è stato denunciato per guida in stato di ebrezza, omissione di soccorso e lesioni gravissime. Abita in zona, dove ha militato nelle squadre di calcio locali come portiere. Intorno alle 22 di domenica scorsa è stato fermato dai poliziotti della volante del commissariato Comasina, che hanno notato due gambe sbucare sotto la Ford Fiesta del ragazzo: lì c'era J.L., 23 anni, incastrata tra le ruote anteriori e il paraurti. Dopo essere stata estratta dai vigili del fuoco, la ragazza è stata immediatamente trasportata all'ospedale Niguarda. Le sue condizioni, al momento, sono critiche ma stabili: non si troverebbe in pericolo di vita.

"Urla disumane, impossibile non sentirle", hanno intanto raccontato i residenti di via Ricotti, richiamati in strada dalle grida. In tanti, all'arrivo della polizia, cercheranno poi di linciare il conducente della Ford. "Lei era una maschera di sangue, i vestiti a brandelli per il trascinamento sull'asfalto. Cercava disperatamente di aggrapparsi alla portiera. L'amica che prima era con lei, investita solo di striscio, inseguiva la macchina e chiedeva aiuto. Implorava l'autista di fermarsi". Senza venire ascoltata.

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