Ragazza investita e strascinata per 300 metri da un ubriaco, il padre: “È un miracolo che sia viva”
"Mia figlia una make up artist molto brava. Ama la vita, ama i colori. Il mondo, per fortuna, non l’ha persa. Noi non l’abbiamo persa". A pochi giorni della tragedia sfiorata parla il padre della ragazza di 24 anni investita da una Ford Fiesta e trascinata per 300 metri nonostante le grida dei passanti che cercavano di fermare l'automobilista. Alla fine la macchina si è fermata con l'intervento degli agenti di polizia a Bovisa, quartiere di Milano. Alla guida c'era un 21enne con un tasso alcolemico quattro volte superiore al limite consentito. La ragazza è stata subito soccorsa e fortunatamente si è salvata. Tutto è accaduto nella serata di domenica 23 giugno.
"È un miracolo che non abbia battuto la testa, che non abbia subìto danni agli organi vitali", tiene a sottolineare il padre della ragazza in un'intervista rilasciata a Il Giorno. Sua figlia è stata trasportata immediatamente all'ospedale Niguarda di Milano dove è stata subito sottoposta un primo intervento chirurgico d'urgenza a causa delle fratture multiple su tutto il corpo. Poi un altro intervento. "Il recupero sarà lento ma io e mia moglie la sosterremo sempre, a ogni passo. Dobbiamo cercare di essere forti, per lei. Ha bisogno di noi soprattutto adesso", precisa il padre.
L'uomo spiega anche di essere stato informato di quanto accaduto da una ragazza, tra le prime a soccorrere la vittima: "Mi ha chiamato una ragazza, Giulia, con il cellulare di mia figlia: era riuscita a telefonarmi dopo che mia figlia le aveva comunicato il pin per sbloccare il telefono. Io ero al lavoro in pizzeria. È stata lei a dirmi dell’incidente e poi mi ha passato un poliziotto. Io ho subito chiesto dove fosse mia figlia e mi sono precipitato sul posto". Quando è arrivato sul posto l'uomo trova la figlia sull'ambulanza: aveva una coperta addosso, era piena di sangue ma almeno era viva. "Appena mi ha visto mi ha detto ‘Ciao papino' e questo mi ha confortato. Vedere che mi riconosceva e che mi parlava, in quel momento mi bastava". Lo spavento è stato tanto.
Poi ha aggiunto: "Mia figlia non ha perso il suo senso dell’umorismo. Mia figlia è una ragazza straordinaria. Non posso pensare il terrore che deve aver provato, al fatto di sentirsi impotente mentre veniva trascinata per tutti quei metri. Adesso ha delle bende sulle ferite, non sono riuscito a vedere il suo volto completamente ma so che è sempre lei".