Ragazza invalida denuncia l’aggressione del capo che non vorrebbe pagarla, lui replica: “Mi sono difeso”
In seguito alla pubblicazione di un nostro articolo, in cui si riporta la denuncia di una ragazza di 23 anni che ha sporto querela contro il suo ex datore di lavoro, l'avvocato della New Home Solution ha scritto alla redazione di Fanpage.it per presentare la versione dei fatti dell'uomo. La 23enne ha infatti raccontati ai Carabinieri di essere stata aggredita quando si è recata nell'ufficio, da cui era stata licenziata, per reclamare il pagamento dell'ultimo stipendio che, da quanto sembrerebbe riportato anche in alcuni messaggi su Whatsapp, l'ex capo non avrebbe voluto riconoscerle. Sul posto, come confermato a Fanpage.it anche dall'Agenzia Regionale di Emergenza e Urgenza, è intervenuta un'ambulanza, che ha trasferito la ragazza, già affetta da "Epilessia Criptogenica focale, Sondrome di sjogre primaria sistemica" all'ospedale Policlinico di Milano, dove – come da referto medico – è stata ricoverata in codice arancione e successivamente dimessa con dieci giorni di prognosi.
Il legale della società specifica però che: "Quanto contenuto nel suddetto articolo e dichiarato dalla ragazza non corrisponde al reale svolgimento dei fatti. Il legale rappresentante della società mia patrocinata non ha aggredito nessuno. Anzi è stata la ragazza a presentarsi presso l'ufficio della società e a pretendere li pagamento di presunte spettanze lavorative e, alla risposta del legale rappresentante li quale, avendo un appuntamento importante di lavoro per cui era già in ritardo, avrebbe analizzato la situazione nei giorni seguenti visto che nel rapporto lavorativo vi erano state diverse criticità da parte dell'ex dipendente, la signora ha dato in escandescenza insultando pesantemente lui e la madre morta, buttandosi a terra e successivamente dichiarando di essere stata aggredita".
"In quel frangente – prosegue l'avvocato – chiamava i carabinieri sostenendo di essere stata aggredita senza che avesse alcun motivo. Successivamente si avvinghiava al legale rappresentante il quale stava prendendo la propria giacca per uscire dall'ufficio per andare ad incontrare li cliente e lo tirava per terra andando a sbattere. Nella relativa colluttazione, svoltasi davanti a testimoni, li legale rappresentante veniva colpito con la mano sullo sterno e, pertanto, d'istinto, cercava di divincolarsi e probabilmente colpiva con una gomitata involontaria la signora al volto".
"Il legale rappresentante, pertanto, non ha mai insultato né minacciato la signora né tantomeno l'ha presa a pugni o per i capelli né l'ha aggredita cosi' come asserito nell'articolo in oggetto. Il legale rappresentante si è limitato a difendersi da una aggressione verbale e fisica posta in essere dalla signora all'interno del suo ufficio volta ad ottenere li pagamento di presunte somme discendenti dalla conclusione del rapporto lavorativo de quo", conclude l'avvocato che specifica: "Nei termini di legge, pertanto, li mio cliente presenterà formale denuncia querela nei confronti della signora per quanto avvenuto chiarendo la propria posizione nelle sedi a ciò deputate allegando la relativa documentazione".