Ragazza di 32 anni violentata da tre uomini in un locale sui Navigli: negato il controinterrogatorio della difesa
La manager violentata in una cantina di un locale in zona Navigli nel marzo scorso non sarà riascoltata in aula. Il legale di due dei tre imputati di violenza sessuale di gruppo aveva chiesto ai giudici di sentire nuovamente la 32enne: richiesta rifiutata. Già ascoltata nell’ambito di un incidente probatorio, secondo la giudice Alessandra Clemente le parole della donna sono “pienamente credibili, palpabilmente attendibili e sincere”.
La violenza e la prima condanna
Nel marzo scorso, una donna di 32 anni era entrata in locale in zona Navigli (il bar Mind). Aveva bevuto dei drink con i due proprietari del locale e un cliente abituale. Poi, la violenza: la giovane manager era stata condotta nella cantina del bar e violentata dai tre uomini. Non contenti, avevano anche pagato il conto finale dei drink con la carta di credito della donna.
Un primo processo è già stato fatto a F.I., condannato tramite rito abbreviato a 3 anni e 7 mesi con l’aggiunta di un pagamento provvisionale di 10mila euro alla donna, la quale, durante la violenza, era stata dichiarata non incapace di dare il proprio consenso: era sotto effetto di sostanze alcoliche e non si reggeva in piedi.
Il secondo processo
Ora, tocca agli altri due imputati, sentiti per la prima volta ieri, martedì 9 aprile, in Tribunale a Milano. Nella prima udienza si sono discusse alcune questioni tecniche e il legale degli imputati, Antonio Finelli, ha chiesto che la donna venga riascoltata nuovamente in aula. La giudice, però, ha detto di no. Secondo lei e gli altri membri della quinta sezione penale, le parole della vittima dette durante l’incidente probatorio erano da ritenersi “pienamente credibili, palpabilmente attendibili e sincere”.
È stato negato anche l’ascolto in aula di alcuni avventori che erano nel locale la sera in cui è avvenuta la violenza. Agli atti dell’indagine ci sono le telecamere di sorveglianza, il contenuto dei telefoni degli imputati, chat e intercettazioni. La prossima udienza è prevista per il 21 maggio.