Ragazza di 25 anni aggredita al Parco 2 di Rozzano mentre va al lavoro, salvata da un runner
Lo scorso 5 agosto nel Parco 2 di Rozzano, nel Milanese, un uomo ha bloccato una 25enne che stava andando al lavoro, l'ha scaraventata a terra e l'ha palpeggiata. L'aggressore si è allontanato solo dopo l'intervento di un passante allarmato dalle urla della ragazza. Grazie alla denuncia presentata dalla vittima e alle analisi dei filmati delle telecamere, il presunto autore è stato posto in stato di fermo e trasportato al carcere di San Vittore con l'accusa di violenza sessuale e lesioni personali.
Il racconto della violenza nel parco
La 25enne si è rivolta ai carabinieri la mattina stessa del 5 agosto. Ai militari della tenenza di Rozzano la giovane ha raccontato di essere stata aggredita da uno sconosciuto mentre stava andando al lavoro all'ospedale Humanitas. Erano circa le 6:40 e la giovane stava attraversando il Parco 2.
Ad un certo punto, un uomo l'ha sorpresa alle spalle, le ha messo le mani in faccia e l'ha trascinata in mezzo alle piante. "Si è messo a cavalcioni sopra di me", ha spiegato la 25enne, "gli dicevo di lasciarmi respirare, gli ho morso un dito, lui mi diceva di stare calma, che non mi avrebbe fatto niente e non era un maniaco". Ogni volta che cercava di liberarsi, però, lo sconosciuto "diventava più aggressivo".
Poiché erano ancora le prime ore della mattina, il parco non era particolarmente frequentato. La ragazza, però, è riuscita a intravedere un runner che passava per quella zona e ha iniziato a urlare per cercare aiuto. Spaventato, “il mio aggressore si è buttato in mezzo ai cespugli ed è scappato via”, ha concluso la 25enne.
Le indagini della Procura
Subito è partita l'inchiesta coordinata dal pm Giovanni Tarzia per l'individuazione del responsabile della violenza. Grazie alle analisi delle telecamere del parco, è stato possibile individuare l'uomo descritto dalla vittima e gli attimi precedenti e successivi alla violenza.
L'identificazione del presunto responsabile, un 37enne originario dello Sri Lanka, è stata possibile in particolare attraverso il riconoscimento dell'abbigliamento da parte della vittima e di un vistoso tatuaggio. Durante la perquisizione domiciliare, poi, gli investigatori hanno ritrovato quegli stessi vestiti.
Il 37enne, ora, è detenuto al carcere di San Vittore con l'accusa di lesioni personali e violenza sessuale. Presto sarà sottoposto a interrogatorio per la convalida del fermo da parte del gip.