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Ragazza di 20 anni accusa l’ex gestore del bar di una piscina di Como: “Mi palpeggiava e provava a baciarmi”

L’ex gestore della piscina di Casate a Como è accusato di violenza sessuale ai danni di una 20enne. La ragazza lavorava per lui come dipendente stagionale e ha denunciato di aver subito dal 52enne palpeggiamenti e altre molestie.
A cura di Enrico Spaccini
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La Procura di Como ha chiuso le indagini preliminari a carico dell'ex gestore 52enne del bar della piscina Casate Csu, accusato di violenza sessuale. Stando a quanto denunciato da una 20enne, l'uomo l'avrebbe molestata più volte mentre lavorava per lui nella stagione estiva con contratto a chiamata. La ragazza, che si era presentata in Questura dopo l'ennesimo presunto episodio, avrebbe parlato di palpeggiamenti, battute allusive e tentativi di baci non desiderati. Il 52enne respinge ogni accusa e il suo legale ha chiesto di poterlo sottoporre a interrogatorio per poter cercare di chiarire la vicenda.

Le presunte molestie in piscina

Le indagini sono state condotte dai poliziotti della Squadra mobile di Como che hanno svolto accertamenti e ascoltato le testimonianze degli ex dipendenti. La 20enne aveva raccontato di aver iniziato a subire atteggiamenti ritenuti sconvenienti e molesti da parte del datore di lavoro sin dal giorno successivo all'assunzione. Un comportamento che la ragazza ha descritto come morboso.

La giovane sarebbe corsa in Questura dopo circa un mese, all'ultimo presunto palpeggiamento con tanto di tentativo di bacio. La 20enne avrebbe reagito, anche davanti ai clienti della piscina, e sarebbe poi andata a denunciare il 52enne.

La chiusura delle indagini e la richiesta di interrogatorio

L'ex gestore del bar, come precisa il quotidiano La Provincia, ha respinto ogni accusa. Per accertare il racconto della presunta vittima, i poliziotti hanno parlato con i vecchi colleghi della ragazza: alcuni avrebbero parlato di un'esuberanza da parte del 52enne che avrebbe potuto essere fraintesa, altri di allusioni e palpeggiamenti fatti con la scusa degli abbracci.

A circa un anno di distanza dai fatti contestati, la Procura ha notificato al 52enne la chiusura delle indagini con l'ipotesi di reato di violenza sessuale. Il legale dell'indagato ha, perciò, subito chiesto di poter sottoporre all'interrogatorio il proprio assistito. La strategia difensiva sarebbe, dunque, quella di chiarire eventuali incomprensioni e spiegare il punto di vista del 52enne.

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