Ragazza di 17 anni denuncia: “L’amico di mia sorella mi ha stuprata nel cimitero del paese”
Una ragazza residente nel Modenese ha denunciato di essere stata violentata da un amico della sorella nel cimitero del paese. Stando a quanto raccontato, la presunta vittima, che al momento dei fatti contestati aveva 17 anni, sarebbe stata stuprata da quell'uomo nei bagni del camposanto. Inoltre, il padre dell'imputato è accusato di estorsione in quanto avrebbe offerto denaro alla famiglia della ragazza affinché ritirasse la denuncia.
Il racconto del presunto stupro nel cimitero
L'episodio riportato dal quotidiano La Gazzetta di Mantova sarebbe avvenuto in un pomeriggio del 2019, in un paese della provincia mantovana. La presunta vittima ha raccontato in sede di incidente probatorio di aver accettato un passaggio da quell'uomo, operaio di origine asiatica, in quanto lo aveva riconosciuto essere amico della sorella. Ad un certo punto, però, avrebbe deviato il percorso dirigendosi verso il cimitero cittadino.
Per paura di rimanere sola, la 17enne l'avrebbe seguito senza sospettare nulla. Arrivati all'altezza dei bagni del camposanto, l'avrebbe violentata. Alcuni giorni dopo la ragazza si sarebbe fatta visitare in ospedale e ha poi iniziato un percorso di sostegno per vittime di violenza sessuale.
La difesa dell'imputato
Il racconto della presunta vittima, stando a quanto emerso finora, presenterebbe alcune lacune. Una di queste è emersa in seguito alla testimonianza del custode del cimitero in questione. L'uomo avrebbe riferito agli investigatori di essere certo che nel giorno indicato dalla ragazza il camposanto non era aperto al pubblico e che il cancello era chiuso.
L'imputato, che nega ogni accusa, sostiene che quel giorno si trovava al cantiere edile e stava lavorando. Alcuni colleghi avrebbero confermato la sua versione, ma non ci sarebbe alcun registro ufficiale e affidabile delle presenze e degli orari, ma solo fogli scritti a penna con le firme degli operai.
Ciò che al momento appare certo è che siano stati offerti dei soldi alla famiglia della presunta vittima affinché ritirasse la denuncia per violenza sessuale. La presunta vittima sostiene che siano stati entrambi a proporlo, ma l'imputato e suo padre si accusano a vicenda. Potrebbe rivelarsi fondamentale per le sorti del processo la testimonianza di un vicino che sarà ascoltato all'udienza fissata per il 30 gennaio.